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Da Ecomondo un messaggio per la sostenibilità che verrà

Sono state 1300 le aziende che hanno occupato tutto lo spazio disponibile presso la Fiera di Rimini (129 mila metri quadrati) e che hanno animato quella che ormai è riconosciuta come riferimento imprescindibile per tutti coloro che in qualche modo si occupano di economia circolare: Ecomondo, organizzata da Italian Exibition Group. “Questa è la fiera più importante al mondo per la green economy – è stata la definizione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa – e nel nostro Paese ci sono le eccellenze tecnologiche e le conoscenze utili per modificare comportamenti e processi”.

Non è stato facile per i 520 giornalisti italiani e stranieri accreditati seguire i tanti (troppi) eventi organizzati nella quattro giorni riminese. Mancando il dono dell’ubiquità, è stato naturale dover fare delle scelte, dettate dalla personale esperienza e da una frequentazione (ahimè!) ultraventennale delle problematiche ambientali. Di seguito qualche “spigolatura” di sicuro interesse. Va da sè che alcuni temi potranno essere ripresi e approfonditi con l’attenzione che meritano.

Secondo una ricerca Ipsos, presentata nella giornata conclusiva di Ecomondo dal presidente Nando Pagnoncelli nel corso del convegno “Comunicare il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica all’epoca delle fake news”, organizzato da ASviS, Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, il 36% degli italiani dichiara di conoscere bene il fattore della sostenibilità; e il dato è in continua crescita.

“Il dato interessante è che, a discapito di quanto venga a volte diffuso, c’è stato un considerevole aumento dell’attenzione al tema della sostenibilità in relazione all’economia, proprio perchè la sostenibilità è associata alla crescita. Di crescita e del rispetto degli obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite al 2030, ha parlato Enrico Giovannini, Portavoce di ASviS: “dobbiamo decidere dove vogliamo essere nel 2030 e ragionare con un pensiero e una visione integrata e sostenibile”.
“Marine litter e blue economy” sono stati al centro di un incontro organizzato da Legambiente, da dove è partito un appello al governo perchè “venga approvata al più presto il disegno di legge “Salvamare”, così da promuovere ricerca scientifica, riciclo e produzione di materiali meno impattanti e consentire al mondo della pesca e dell’acquacoltura di essere protagonisti nella lotta al marine litter”.

Sulle spiagge europee ogni anno finiscono oltre 11 mila tonnellate di rifiuti provenienti da pesca e acquacoltura. In Italia, negli ultimi sei anni, sono state censite oltre 10 mila reti per la coltivazione di mitili spiaggiate. Il coinvolgimento dei pescatori nel recupero di questo rifiuto è fondamentale, come dimostrano alcuni progetti sperimentali già avviati nei porti di Porto Torres, Manfredonia, San Benedetto del Tronto e nella stessa Rimini.

Particolarmente apprezzato il “Piano di Sostenibilità 2019-2022” di Acea, di cui ha parlato la sua Presidente Michaela Castelli nel corso degli Stati Generali della Green Economy. Si tratta di un programma che prevede investimenti per 1 miliardo e 700 milioni per la realizzazione di alcuni progetti di punta di economia circolare. Il primo è finalizzato allo sviluppo del “compostaggio diffuso”, rivolto alle grandi utenze (centri commerciali, mense, aeroporti, stazioni) che hanno necessità di gestire grandi quantità di rifiuti organici: l’obiettivo è l’installazione di 250 “SmartComp” entro il 2022 con una capacità di 25 mila tonnellate l’anno.

Il secondo è un progetto di ricerca e sviluppo finalizzato alla realizzazione di un impianto recupero di fanghi di depurazione, con una capacità di trattamento pari a 80 mila tonnellate annue: il primo in Italia e il più grande in Europa; produrrà circa 8 mila tonnellate di biolignite, un combustibile di origine biologica e rinnovabile, che permetterà di riscaldare 40 mila famiglie. Lo stesso impianto produrrà 6 mila tonnellate l’anno di fertilizzante organico, che consentirà di fertilizzare circa 20 mila ettari di terreno, pari a 25 mila campi da calcio. Essendo, poi, Acea leader in Italia nella gestione del servizio idrico, con circa 9 milioni di clienti serviti, non poteva mancare un progetto in questo settore. Si tratta delle “Case dell’acqua”, 549 postazioni, distribuite tra Lazio, Toscana, Umbria e Campania che hanno erogato circa 700 milioni di litri d’acqua (l’equivalente di 300 piscine olimpioniche).

Il loro utilizzo ha permesso di diminuire l’uso di 464 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo e ha evitato emissioni di 135 mila tonnellate di CO2 in atmosfera.
Aziende impegnate nello sviluppo di tecnologie ambientalmente sostenibili sono state protagoniste del Premio Sviluppo Sostenibile, assegnato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e giunto alla sua undicesima edizione. Le categorie premiate: Green City, Circular Economy, Energie Rinnovabili. Il primo premio “green city” è andato a Milano, per una serie di iniziative che la pongono come città di riferimento per le green city italiane: il “contatore ambientale” per conoscere in tempo reale i vantaggi di una buona raccolta differenziata e del riciclo; l’introduzione di una “low emission zone” per la limitazione della circolazione delle auto più inquinanti; il trasporto pubblico elettrico programmato al 100% al 2030; lo sviluppo di sistemi di car sharing.

Il primo premio “circular economy” è stato assegnato alla Mapei “per la produzione di un additivo che consente di trasformare il calcestruzzo reso (quello che viene reso in betoniera) in un materiale che può essere integralmente riutilizzato per la produzione di nuovo calcestruzzo, invece che smaltirlo come rifiuto”. Si stima che il calcestruzzo reso costituisca il 3% della produzione mondiale, pari a 900 milioni di tonnellate ogni anno. Infine, quello per le “energie rinnovabili” ha visto sul gradino più alto “Montagna 2000” per la realizzazione di una centrale idroelettrica, in provincia di Parma, che recupera energia dal servizio idrico integrato con un minimo impatto sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico.

Nel 2018 è stato costituito un Consorzio di aziende, si chiama Ren.Oils, che si preoccupa di riciclare gli oli e i grassi vegetali e animali prodotti dal settore della ristorazione( ristoranti, bar, alberghi), dalle attività commerciali e industriali (friggitorie, rosticcerie) e dai consumi domestici. Dal sua creazione ha raccolto oltre 43 mila tonnellate di oli e grassi vegetali e animali esausti. Il 2020, come ha spiegato il suo Presidente Ennio Fano, “il consorzio si impegnerà a incrementare la raccolta domestica”. Si inizia con un progetto sperimentale nei Comuni del Lazio che, “se positivo, ci auguriamo possa essere esteso su tutto il territorio nazionale”.

Ogni anno in Italia vengono trattate oltre 421 mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, di cui tre quarti provenienti da rifiuti domestici e il resto da professionali. A Ecomondo è stato presentato uno studio sulla cosiddetta “cannibalizzazione” dei Raee, le conseguenze ambientali e l’impatto economico. Si tratta di circa 20 mila tonnellate di rifiuti, in genere le parti più preziose, come compressori, motori, cavi, schede elettroniche ecc. che vanno ad alimentare un mercato parallelo e illegale di rivendita sul mercato.

A livello europeo il totale delle perdite ammonta a circa 170 milioni di euro l’anno; in Italia si superano i 14 milioni di euro. Secondo il Presidente di Assorae Giuseppe Piardi, occorre agire su più versanti e identificare le buone pratiche operative che preservino la qualità del materiale raccolto.
La sezione Key Energy, infine, è stata particolarmente apprezzata dagli operatori del settore, anche per la ricca offerta legata alla energie rinnovabili, che a breve saranno interessate dalla definizione del Piano Nazionale Energia e Clima, sul quale si è innescato un dibattito e un confronto fra Amministrazione e imprese per possibili soluzioni condivise. L’appuntamento per la prossima edizione di Ecomondo e Key Energy è previsto dal 3 al 6 novembre 2020.



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