Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Dove andrà (e con chi) il Pd di Zingaretti?

C’è un passaggio importante nella tre giorni bolognese rispetto al percorso avviato dalla segreteria piddina targata Nicola Zingaretti: al di là dell’opportunità della foto di Narni e di chi potrebbe vincere le regionali in Emilia Romagna, il Pd mostra di virare sempre più a sinistra in una chiara ottica di bipolarismo ideale.

E ciò indipendentemente da quale sarà la consistenza della prossima legge elettorale. Un dato che, a cascata, produce una serie di effetti che si intrecceranno anche con i destini dell’attuale legislatura.

DOPO BOLOGNA

Dopo Bologna il Pd non si sposta a sinistra. L’orizzonte è più ampio” scrive oggi la viceministra Sereni, ma la strategia zingarettiana (che è espressa nell’intervista del segretario a Repubblica) pare andare nella direzione opposta e porta in grembo tre conseguenze: l’acuirsi dei distinguo da parte dei renziani; le paure dei centristi (anche governisti) del M5S che non riconoscono nel Pd un possibile contenitore e interlocutore; i dubbi dei moderati che ormai guardano al Nazareno come al vecchio Pds e non alla summa di Margherita e sinistra. Lo ha detto tempo fa da queste colonne l’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni: qualcuno vuole uccidere il centro.

Fioroni, oltre che storico esponente della Margherita, è stato il primo segretario organizzativo del Pd che nacque dopo il Lingotto veltroniano. Quindi con una vocazione maggioritaria, unitaria e di insieme. Altro rispetto a ciò che sta emergendo in questa fase di vita dei dem.

QUALE ANIMA?

Quando Zingaretti da largo Fochetti fa un preciso richiamo (“Il governo trovi un’anima o perdiamo tutti”) evidentemente non parla solo a Palazzo Chigi ma medita quelle parole anche ad uso interno. La polemica innescata da Di Maio sullo ius culturae è diretta conseguenza anche di un panorama di player che seguono rotte diverse.

Ma con uno schema poggiato sui dubbi del mondo moderato che in questa fase si vede stretto: a sinistra c’è il Pd tornato “partito dinosauro”, che ha scelto di ritessere una tela forte con il mondo sindacale; a destra c’è il polo sovranista di Lega e FdI che dopo l’endorsement del cardinale Ruini registra un’altra interlocuzione con il mondo cattolico (tra Salvini e l’arcivescovo di Bologna, mons. Zucchi); al centro c’è Renzi e le proposte sulla manovra, accusato direttamente da Zingaretti quando dice di lui che “non si costruisce un partito contro gli altri. Così dimostra la sua debolezza”, ma con il nodo che ItaliaViva dopo i primi scatti sembra essersi fermata al 5% nella strategia di allargamento.

SCENARI

L’ultimo sondaggio elettorale realizzato da SWG rivela che, al netto di un leggero calo per la Lega, il polo sovranista avrebbe il 51%, mentre stabili o con un leggero calo Pd (18,3) e Renzi (5,0%), con il M5S al 16, Fdi al 9,5 e Forza Italia al 6,4. Significa che i dem non si discostano poi tanto dal risultato delle scorse politiche imputato a Renzi e sono ben al di sotto del 22% umbro. Ma al di là dei numeri, che contano e conteranno quando si avrà contezza del destino della legislatura, resta il dato programmatico: il “supplemento di realismo” caldeggiato dal Colle, tanto sul caso Ilva quanto sulla manovra, è un’altra spia di come la strategia del Pd sia legata a quella maggioranza più di quanto appaia all’esterno. Qualcuno si spinge a ipotizzare che la svolta a sinistra di Zingaretti incrementi il solco rispetto alla “destra” rappresentata da Lega e FdI e punti a segnare definitivamente un’epoca fagocitando il M5s.

Le priorità italiane sono il dissesto idrogeologico e la plastic tax, ha detto non a caso il governatore uscente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini a proposito delle due battaglie identitarie annunciate invece da Zingaretti (ius soli e abolizione dei decreti salviniani sulla sicurezza): proprio per segnare plasticamente questa cesura tra programmi generici e problemi reali del paese.

twitter@FDepalo

×

Iscriviti alla newsletter