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Forze armate al servizio del Paese. Le parole del ministro Guerini

“La difesa della Patria e la tutela della pace e della stabilità, per il nostro Paese e per la comunità internazionale”. Sono questi gli obiettivi delle Forze armate italiane, ricordati dal ministro Lorenzo Guerini nella loro giornata, a 101 anni dalla fine della Grande guerra. Aperte questa mattina a Roma, le celebrazioni hanno visto il loro clou a Napoli, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le alte cariche civili e militari, e il consueto passaggio delle Frecce tricolori a colorare il cielo sopra il lungomare.

L’ORGOGLIO DELLA DIFESA

“Possiamo affermare con orgoglio – ha detto Guerini – che i nostri militari sono donne e uomini di grande valore, umano e professionale, eccellenze del nostro Paese e tra i migliori professionisti al mondo; sono uomini e donne che attraverso il loro impegno quotidiano si confermano al servizio dell’Italia e dei cittadini, lontano dai riflettori e dal clamore”. Grazie al loro impegno, ha aggiunto il ministro, “oggi l’Italia è custode dei principi di solidarietà e cooperazione” e contribuisce “nell’ambito di alleanze e coalizioni, alla difesa della legalità e della pace anche attraverso il suo importante protagonismo in missioni, in tante aree strategiche del mondo”. I numeri sono di tutto rispetto: “Sono oltre 13mila le donne e gli uomini in uniforme impegnati ogni giorno in operazioni; di questi oltre seimila nel quadro di 37 missioni internazionali in ben 24 Paesi diversi, mentre circa settemila sono impegnati sul territorio nazionale”.

UNO STRUMENTO MILITARE ADEGUATO

Guerini è tornato anche sul tema degli investimenti a cui aveva dedicato ampio spazio nella presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero alle Commissioni di Camera e Senato. “Dobbiamo continuare a lavorare per garantire uno strumento militare che sia in grado di assolvere tutti i compiti assegnati dalla Costituzione e dalle leggi, commisurato al rango delle responsabilità che il nostro Paese vuole assumersi nell’ambito della comunità internazionale”. Se l’ambizione è alta, altrettanto lo devono essere gli investimenti. D’altra parte, ha rimarcato Guerini, “l’Italia può e deve svolgere un ruolo importante nel mondo per portare ancora più avanti i principi di una solidarietà e di una cooperazione più stretta possibile tra popoli che si riconoscono negli stessi valori e ideali; popoli che in passato si sono trovati a combattere su fronti opposti”.

IL VALORE DELLE ALLEANZE

Qui si inserisce il fattore internazionale. Occorre infatti “partire da una ancora più forte e autorevole partecipazione alle storiche e ancora attuali alleanze internazionali, a iniziare dall’Unione Europea, che vogliamo sempre più unita e integrata, e dalla conferma di una convinta e strategica appartenenza all’Alleanza Atlantica e alle Nazioni Unite”. Forze armate “moderne e adeguate” sono “parte decisiva di questa missione”, ha rimarcato il ministro. “Se sapremo fare tutto ciò, se sapremo guardare al nostro passato con la saggezza della mente e la ricchezza del cuore, renderemo più vero il significato di questa Festa e di questa cerimonia”.

CORSI E RICORSI STORICI

L’esigenza è concreta. “Il 9 novembre di trent’anni fa, cadeva il muro di Berlino, di colpo finiva un’epoca di divisioni”, ha detto Guerini. “Fu un fondamentale passaggio della nostra storia, che ci consegnò un importante dividendo di pace”. Eppure, proprio “la storia ci insegna che occorre rimanere vigili, tanto più in un periodo nel quale nuove sfide si affacciano all’orizzonte; minacce asimmetriche, ibride e sempre più insidiose, perché trasversali e in evoluzione, in un quadro ulteriormente complicato dal terrorismo internazionale”. Ed è per questo che la Giornata delle Forze armate ha un valore ancora maggiore. “Quella dell’Unità nazionale e delle Forze armate è una festa che definisce l’identità del nostro popolo, facendo memoria del passato per vivere il presente e costruire il futuro del nostro Paese”, ha detto Guerini. “Ricordare è un dovere che sentiamo profondamente, per il rispetto che dobbiamo a chi ha combattuto per il Paese, a chi ha creduto, fino al sacrificio della propria vita, in un futuro di pace e di unita’”.

TRA MATTARELLA E QUOTA ROSA

Poi, i ringraziamenti a Mattarella, che in mattinata aveva aperto le celebrazioni con la deposizione della corna d’alloro al Milite ignoto, a Roma. “A lei, presidente, rinnovo la gratitudine di tutte le donne e gli uomini in uniforme per la sua costante attenzione ai valori, agli interessi, alle priorità delle Forze armate che oggi, convintamente, confermano ancora una volta la loro fedeltà alle istituzioni e i più sinceri proponimenti di servizio verso il Paese”. C’è però anche una rilevante quota rosa. “È proprio in quest’anno – ha ricordato Guerini – che ricorre il ventesimo anniversario dell’ingresso delle donne nelle Forze armate”. È stato “un passaggio epocale che ha arricchito la difesa; oggi, sono circa 16milale donne di ogni ordine e grado, che prestano servizio in ogni settore, da quelli logistici amministrativi, a quelli più operativi”.

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