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Scintille sul gas, cosa c’è dietro la corte di Ankara a Tripoli (che isola Atene)

Creta dimenticata dalle nuove cartine del Mediterraneo? Siglato un accordo di demarcazione della Zona economica esclusiva tra Turchia e Libia, “spaccando” così il contatto greco con le aree limitrofe di Cipro ed Egitto. È, questa di Erdogan, una mossa che può mettere a rischio i progetti che si stanno srotolando in quel fazzoletto di Mediterraneo orientale, come il gasdotto Eastmed o l’Interconnettore Euroafricano? Che cosa può cambiare a questo punto alla voce influenze e geo equilibri?

CRETA INVISIBILE?

L’occasione è stata una conferenza economica dei paesi islamici a Istanbul dove è stato firmato un accordo di demarcazione della zona economica esclusiva (ZEE) tra la Turchia e la Libia. Infatti il governo libico riconosciuto a livello internazionale e la Turchia hanno inteso mettere nero su bianco i confini marittimi nel Mediterraneo, passaggio propedeutico all’esplorazione energetica con altri paesi. Si tratta di una “fetta” che inizia sulla linea Kas-Marmaris (cioè nella zona di Kastelorizo) e si estende a sud di Creta con un cuneo che attraversa il confine della ZEE Grecia-Cipro-Egitto. Questo “cuneo” isola di fatto la ZEE greca da qualsiasi contatto con le zone limitrofe di Cipro ed Egitto.

Protesta vivacemente Atene con il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, secondo cui qualsiasi accordo marittimo tra la Libia e la Turchia “ignora qualcosa di palesemente ovvio, ovvero che tra questi due paesi vi è la grande massa geografica di Creta, di conseguenza un simile tentativo rasenta l’assurdo.”

LA POSIZIONE DI ANKARA

Ankara non ha fornito dettagli sul protocollo d’intesa e non ha specificato l’esatta ubicazione delle acque, ma Il Cairo ha subito condannato l’accordo definendolo “illegale” e la Grecia “assurdo”. Passaggio che potrebbe essere anticamera di una ulteriore controversia di carattere legale. In questo scenario va ricordato che la Turchia potrebbe voler riallacciare i legami con il governo di Tripoli, dopo che l’esercito nazionale libico di Haftar (LNA) ha dichiarato di aver tagliato tutti i legami con la Turchia e che tutti i voli commerciali turchi o le navi che tentano di accedere alla Libia sarebbero stati trattati come ostili. Erdogan sarebbe stato indotto a pensare che alla fine della guerra civile in Libia sarà Fayez Al Sarraj ad avere la meglio sull’uomo forte della Cirenaica.

LE TENSIONI

Da un lato dunque, secondo la traccia lanciata dal ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, la mossa persegue l’intenzione della Turchia di proteggere i propri diritti “derivanti dal diritto internazionale”, ragion per cui la “delimitazione delle giurisdizioni marittime” è stato il succo dell’accordo. Ma dall’altro è altresì evidente come quel pezzo di carta crei ulteriori tensioni proprio dove gli equilibri erano stati raggiunti su due progetti strategici, come il gasdotto Eastmed e l’Interconnettore euroafricano.

Secondo alcune fonti diplomatiche l’accordo farebbe seguito all’imposizione di sanzioni economiche dell’Ue contro la Turchia come reazione alle perforazioni illegali della Yavuz vicino alla costa di Cipro in violazione di una zona economica marittima stabilita al largo dell’isola divisa. Da tempo l’accordo libico-turco era stato incoraggiato, anche da un volume scritto dal vice ammiraglio della Marina turca Cihat Yaycı come clava per azzoppare l’accordo tra Egitto, Grecia e Cipro sul dossier energetico.

twitter@FDepalo


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