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Google compra Fitbit e sfida Apple (ma c’è chi teme per la privacy)

Google e Fitbit, un affare di cui si discuteva da tempo e che potrà produrre interessanti sinergie. Con un’operazione che dovrebbe aggirarsi sui 2,1 miliardi di dollari, il colosso di Mountain View mette così a segno un’altra acquisizione di peso, comprando stavolta uno dei leader mondiali nel mondo degli smartwatch e dei dispositivi indossabili per il fitness, un mercato destinato ulteriormente a esplodere con le possibilità offerte dalle prossime reti 5G. La chiusura dell’accordo è attesa per il prossimo anno.

CHE COSA FA FITBIT

Fitbit ha il suo quartier generale a San Francisco, in California, e produce in particolare tracciatori di attività che, attraverso un sistema wireless e dispositivi indossabili, misurano dati come il numero di passi, la qualità del sonno, i gradini saliti o altre metriche personalizzate.

LE SINERGIE

Il deal sembra essere win-win. “Google è il partner ideale per portare a termine la nostra missione”, ha detto il co-fondatore di Fitbit e ceo james Park in una nota. “Grazie alle risorse di Google e alla sua piattaforma globale, Fitbit sarà in grado di accelerare l’innovazione nel campo degli oggetti connessi, realizzare maggiori economie di scala e rendere gli strumenti sanitari ancora piu’ accessibili a tutti”. Dal canto suo, acquistando il marchio Mountain View spera di competere con Apple, uno dei punti di riferimento nel settore con il suo Apple Watch.

GLI EFFETTI IN BORSA

Immediati gli effetti in Borsa. Dopo l’annuncio dell’acquisto, i titoli di Google e di Fitbit a New York sono saliti (numeri naturalmente in evoluzione). Mountain View ha pagato 7,35 dollari per azione per questa acquisizione.

I TIMORI PER LA PRIVACY

Tuttavia, al di là degli aspetti economici e delle opportunità nell’integrazione dei servizi, ci sono anche altri risvolti sui quali gli esperti si interrogano. “L’acquisizione di una società leader nel campo delle tecnologie indossabili da parte di Google”, ha commentato a Agi il Garante della privacy Antonello Soro, “va nella direzione della sempre più spinta concentrazione nell’economia digitale”. E “un così grande patrimonio informativo produce – come nel caso degli altri giganti del web – un potere abnorme nella disponibilità di pochi soggetti privati”. Non a caso, annunciando l’acquisizione, Google ha posto particolare enfasi sull’eccellente reputazione di Fitbit, in particolare in termini di protezione dei dati.


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