La Romania ha confermato la sua fiducia in Klaus Iohannis. Durante il ballottaggio delle elezioni presidenziali di ieri, il leader di centrodestra ha ottenuto il 62,9% dei voti, superando la rivale Viorica Dancila, leader del Partito socialdemocratico, che ha raccolto il 37,08% dei consensi. Al primo turno, il 10 novembre scorso, Iohannis aveva ricevuto il 36,65% dei voti, mentre Dancila il 23,79%.
IL PRIMO DISCORSO
Nel suo primo discorso dopo la vittoria, Iohannis ha detto che “il vincitore è la Romania moderna, la Romania europea, la Romania normale […] È una vittoria importante, l’affermazione più forte della storia contro il Partito socialdemocratico […] Ottengo questa vittoria con allegria, con modestia e con fiducia nella Romania”.
L’APPREZZAMENTO DELL’OCCIDENTE
Nato a Sibiu nel 1959, Iohannis è molto apprezzato dagli alleati occidentali e dall’Unione europea perché impegnato nel proteggere lo stato di diritto, in particolare sfidando i tentativi di limitare l’indipendenza dei giudici.
In Romania, i poteri della figura del presidente sono limitati principalmente alla nomina di un primo ministro e di alcuni procuratori. Iohannis avrà la possibilità di designare i procuratori anti-corruzione e anti-mafia. Il progetto di sconfiggere la corruzione nel Paese è sostenuto dal primo ministro, Ludovic Orban.
NON UNA SORPRESA
Il sostegno dell’elettorato al presidente europeista non ha sorpreso gli analisti, secondo i quali la sua affermazione è stata spinta dallo scontento popolare nei confronti di leader politici corrotti e inefficienti.
Con lo slogan “Per una Romania normale”, Iohannis ha incentrato la sua (vincente) campagna elettorale sulla promessa di lottare contro i socialdemocratici, che tanti danni avrebbero causato all’amministrazione pubblica romena. Il presidente ha anche promesso di frenare i cambiamenti legali promossi dal governo socialdemocratico che ha ridotto le pene e il tempo per la prescrizione di molti reati di corruzione.