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Su Taranto Conte faccia lo sconto a Mittal. I consigli di Maffè

Giuseppe Conte ha davvero poche cartucce da sparare sull’Ilva. Mittal se ne è andata, sbattendo la porta, le possibilità di un ripristino dello scudo penale sono basse, bassissime. E una nazionalizzazione sarebbe la pietra tombale della nostra industria. Dunque? La ricetta di Carlo Alberto Carnevale Maffè, economista della Sda Bocconi è semplice. Dal momento che lo Stato è il colpevole di questa situazione, allora deve pagarne lo scotto, concedendo a Mittal un sostanziale sconto.

Maffè, se le parlo di nazionalizzazione che succede?

La nazionalizzazione sarebbe una sciagura inenarrabile, il frutto di una classe dirigente che si è mostrata del tutto inadeguata alla vicenda in questione. Lo dico chiaro e tondo, bisognerebbe offrire ad Arcelor Mittal l’indulgenza plenaria, ma non firmata dal governo, ma dal papa. E dopo aver fatto questo, farsi carico dei costi che abbiamo regalato a Mittal.

In che modo?

Accollandosi i costi della cassa integrazione e anche di uno sconto sul canone di affitto. E questo è l’unico modo per trattenerli. Nazionalizzare l’Ilva sarebbe un errore clamoroso, imperdonabile. Non si può pensare che sia la soluzione a decenni di colpe su colpe che hanno ridotto la più grande fabbrica del Sud in queste condizioni. L’Ilva si può commissariare ancora ma nazionalizzare proprio no. In Europa ci manderebbero a quel Paese sugli aiuti di Stato.

Dunque negoziare e ancora negoziare con Mittal?

Sì, ma concedendo, senza che lo Stato si metta a fare il macho. L’errore è suo e deve pagare. Quindi trattare uno sconto importante a Mittal, sia in termini di affitto sia in termini di Cig su possibili esuberi. Voglio ricordare che Mittal in questo momento non è solo il primo produttore di acciaio al mondo ma è anche l’unica realtà in grado di governare l’Ilva.

E lei pensa che basterà a far tornare indietro Mittal?

Beh, parliamo di gente che sa fare i conti. Se si ri-creano le condizioni per investire non credo siano dei pazzi. Oggi le condizioni non sono quelle di un anno e mezzo fa e per questo occorre fargli lo sconto. Ma mi creda, costerà sempre meno fare lo sconto a Mittal di una nazionalizzazione, che rimane una follia in termini legali, politici e che dimostra assenza di conoscenza delle regole europee e di mercato.

Berlusconi che è un imprenditore ha caldeggiato un intervento pubblico…

Una delle uscite più squalificanti che si potessero fare, che dimostra una grande ignoranza e di non aver capito nulla di industria e legislazione europea. Come mettersi il cappello da asino in testa dietro alla lavagna.

Il M5S ha fatto saltare lo scudo e ora si ritrova in mano una bomba sociale. Lei che dice?

Se per racimolare qualche voto metti sulle spalle della nazione un danno potenziale da decine di miliardi non è un grande affare. E poi hai demolito lo Stato di diritto. Questo bisogna far capire ai cittadini, c’è un problema di regole, non ha senso parlare di proprietà se non ci sono le regole.

Mittal potrebbe non accettare. Cordate alternative sono fantascienza?

Non esistono. Quella alternativa a Mittal era stata allestita dall’ex ministro Carlo Calenda per far sembrare un po’ più vera la gara. Se non ci riesce il più grande gruppo al mondo e per giunta con basi europee, chi può riuscirci? I cinesi? Poi loro agiscono a modo loro, in maniera predatoria. Buona fortuna.


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