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Da Mahan a Iran Air. Cosa succede se l’Italia apre le porte a Teheran

In Italia le compagnie aeree iraniane escono dalla porta e rientrano dalla finestra? Dopo l’annuncio dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), autorità governativa che risponde al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), di voler bloccare i voli di Mahan Air – società sotto sanzioni americane – Teheran potrebbe aver trovato il modo di bypassare questo fermo.

GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET

Formiche.net aveva raccontato nelle scorse settimane come sul sito di monitoraggio dei voli aerei Flight Radar 24 a partire dal 29 ottobre fosse possibile visualizzare una seconda tratta settimanale di Mahan Air, in aggiunta al consueto volo del martedì. Una circorstanza che a Washington non sfuggì, perché solo a inizio ottobre il segretario di Stato Mike Pompeo, allora in visita ufficiale a Roma, aveva chiesto al governo italiano di chiudere la tratta agli aerei iraniani, ottenendo rassicurazioni. Dopo l’uscita della notizia, arrivò una precisazione dell’Enac, che spiegò che “i programmi presentati dalla compagnia aerea iraniana Mahan Air per la stagione di traffico Iata Winter 2019-2020 (che termina il 28 marzo 2020)” su Fiumicino e Malpensa erano stati autorizzati “solo per un periodo limitato di tempo, fino al 15 dicembre 2019”. Una proroga, si diceva, “giustificata “al fine della riprotezione dei passeggeri che hanno acquistato i titoli di viaggio venduti nei mesi scorsi dalla compagnia”.

IL CASO IRAN AIR

Tutto bene, dunque? Sembrerebbe di no, perché, scrive oggi Gabriele Carrer su La Verità, quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro, a dicembre, col blocco di Mahan, a effettuare voli da Teheran verso l’Italia e viceversa dovrebbe essere un’altra compagnia, Iran Air, anch’essa sotto sanzioni.
In un momento di forti tensioni tra la Casa Bianca e le autorità iraniane impegnate appieno nello sviluppo del loro programma nucleare, i nuovi voli, se avvenissero, rischierebbero innanzitutto di creare attriti con l’alleato americano e, in seconda battuta di esporre anche l’Italia al rischio di sanzioni.

LE REAZIONI POLITICHE

Già il caso del raddoppio della tratta su Fiumicino era approdato al Senato grazie al senatore di Forza Italia Lucio Malan, che già lo scorso luglio aveva presentato un’interrogazione sul tema in Commissione Affari Esteri all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Gli Stati Uniti ci chiedono come mai abbiamo dato accesso ai nostri aeroporti a voli di Mahan Air, che il Dipartimento di Stato americano indaga sui suoi legami con il terrorismo e ha ribattezzato Air Jihad”.
“Qualcuno pensa di fare il furbo – disse a Formiche.net a margine della seduta – è un grave errore pensare di poter fare promesse agli americani, così come a qualsiasi persona seria, per poi non mantenerle”.
Anche la Lega si mobilitò. Il deputato del Carroccio Paolo Formentini, primo firmatario della già citata interrogazione di luglio, ne ha presentata oggi una nuova a palazzo Montecitorio a Di Maio e alla titolare del Mit, la dem Paola De Micheli. Lo scorso 2 ottobre, si legge nel testo, il ministro degli Esteri ha rassicurato Pompeo annunciando che nei giorni a venire ci sarebbero state “le pronunce delle autorità che si occupano delle rotte del volo”. Alla luce della notizia dell’aumento dei voli su Roma, Formentini chiede “se non sia opportuno adottare iniziative per rivalutare la scelta di concedere l’autorizzazione a incrementare i voli diretti, di cui in premessa, da Teheran verso il nostro Paese”. E ora è plausibile immaginare che se i voli di Iran Air dovessero concretizzarsi lo scontro su questo tema potrebbe ulteriormente crescere.

CHE COSA SUCCEDE

Gli Stati Uniti considerano le compagnie aeree iraniane vettori di influenza del governo di Teheran e hanno chiesto agli Stati alleati di chiudere i loro aeroporti ai suoi veivoli. In Europa solo nel 2019 i governi di Germania e Francia hanno preso questa decisione. La decisione italiana era attesa da tempo, anche perché le sanzioni del Dipartimento del Tesoro che colpiscono Mahan Air (e non solo) non esentano persone fisiche, economiche e giuridiche straniere che siano trovate a collaborare con la compagnia aerea.



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