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Poche tasse e un assaggio di spending review. La manovra spiegata da Gualtieri

Non è una manovra tutta tasse e sì, la plastic tax non è un totem, si può tranquillamente ammorbidire. Serviva l’intervento del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri in Senato per fugare i dubbi di chi, magari i tecnici del Senato stesso, ha intravisto nella legge di Bilancio 6,1 miliardi di nuove tasse. Non è così e stavolta i calcoli sono quelli del Tesoro.

POCHE (NUOVE) TASSE

Gualtieri ha subito messo in chiaro una cosa. Le nuove tasse hanno una percentuale di gran lunga minore alle stime circolate finora in rapporto all’intera manovra. “La vera e propria componente, al netto della lotta all’evasione, le vere e proprie misure che si possono assimilare a tassazione hanno una cubatura di 3,4 miliardi su un complesso di manovra di 30 miliardi”. Cifra “ampiamente inferiore alla riduzione delle imposte che la manovra determina. Se poi veniamo alle misure tecnicamente controverse stiamo parlando del 5% della manovra che mi sembra sia un risultato assolutamente non scontato, non vorrei dire straordinario”. Il punto di vista del titolare del Tesoro è chiaro: parlare di finanziaria tutta tasse è sbagliato, perché le nuove entrate tributarie rappresentano meno del 10% dell’intera legge di Bilancio. Semmai non ci sarà granché per la crescita, ma questo è un altro discorso.

UNA MINI SPENDING REVIEW

Gualtieri ha poi insistito su un altro aspetto. E cioè che dentro la prima manovra giallorossa ha trovato posto persino una mini revisione della spesa, operazione che in Italia non riesce quasi mai. Al netto della flessibilità concessa dall’Ue grazie all’allungamento del deficit (al 2,2% del Pil, circa 14 miliardi) si prevedono infatti nuove risorse per 11,7 miliardi nel primo anno, di cui tramite riprogrammazione di spesa in conto capitale e razionalizzazione della spesa centrale 2,5 miliardi. Tradotto, due miliardi e mezzo di taglio della spesa, anche quella in conto capitale, ovvero destinata agli investimenti. E scenderà anche la pressione fiscale. Gualtieri ha sottolineato che la manovra “non solo diminuisce la pressione fiscale in misura considerevole rispetto al tendenziale, ma riduce le tasse anche rispetto all’anno precedente. La pressione fiscale appare invariata al 41,9% ma al netto di misure come il recupero dell’evasione o il differimento delle Dta (le imposte differite, ndr) avremo una riduzione di 7,1 miliardi della pressione fiscale anche rispetto all’anno precedente”.

PLASTIC TAX E ASILI NIDO

L’intervento chiarificatore del ministro non poteva ovviamente non toccare la plastic tax, misura che trova nel M5S il primo sponsor. “Deve essere migliorata e riformulata in modo da evitare che abbia effetti negativi su una filiera produttiva molto importante”, ha spiegato Gualtieri, ammettendone gli effetti nefasti sulla filiera. In tal senso “abbiamo avviato una riflessione tecnica con gli operatori del settore, auspichiamo che il Parlamento intervenga e mettiamo a disposizione questo lavoro per rimodulare la misura ma salvaguardando la ratio dell’intervento che disincentivi l’abuso della plastica monouso”.

C’è persino una buona notizia per le famiglie. Il rafforzamento del bonus per gli asili nido consentirà “la sostanziale gratuità degli asili nido per la grande maggioranza delle famiglie italiane, importante anche dal punto di vista del sostegno all’occupazione femminile”. Si prevede anche l’aumento dei posti al nido “oggi insufficienti in particolare nel Mezzogiorno”. Chiara la manovra?


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