Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Lo Spazio inizia all’Università. Il sottosegretario Tofalo alla Sapienza di Roma

Investire nell’aerospazio significa investire nel futuro e nella crescita del Paese, partendo dalla formazione dei giovani. È quanto emerso dalle parole del sottosegretario Angelo Tofalo, che oggi è intervenuto a Roma alla presentazione delle Linee strategiche e dei master di secondo livello del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale (Dima) dell’Università La Sapienza, diretto dal professor Paolo Gaudenzi. Con loro, moderati dal direttore di Formiche e Airpress Flavia Giacobbe, sono intervenuti tra gli altri il coordinatore dell’Intergruppo parlamentare per l’Aerospazio Niccolò Invidia, il coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e ad di Telespazio Luigi Pasquali, l’ad di Avio Giulio Ranzo e tanti studenti dell’ateneo romano per presentare i loro progetti in campo aerospaziale.

IL VALORE DEL SETTORE

“Il settore dell’aerospazio è sempre più strategico e cruciale per l’Italia e non solo”, ha detto Tofalo. “Investire nella formazione e nella specializzazione di giovani studiosi vuol dire assicurare al Paese una classe dirigente competente in grado di rilanciare e affermare gli interessi nazionali in Europa e nel mondo”, ha aggiunto. È per questo che “l’Università ha un ruolo di prim’ordine ed è necessario rafforzare sempre di più la sinergia tra le istituzioni, il mondo accademico e l’industria”. Poi il messaggio per gli studenti, “i veri protagonisti della giornata”. Sono loro “il nostro futuro, motore pulsante dell’Italia”.

DA ROMA A SIVIGLIA

Inevitabile il riferimento “all’appuntamento dell’anno”, il Consiglio ministeriale dell’Agenzia spaziale europea apertosi questa mattina a Siviglia. Tutti sono stati coinvolti in “un saluto live” alla delegazione italiana presente in Spagna, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il segretario del Comitato interministeriale (Comint) di palazzo Chigi Carlo Massagli e il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Giorgio Saccoccia. L’attesa è alta per i finanziamenti che verranno decisi, anche perché l’Italia ha un “ruolo importante”, ha detto Tofalo: “quello di membro fondatore e terzo contributore dell’Esa. In più, “siamo tra i pochi Paesi in grado di esprimere grandi competenze e prodotti d’eccellenza in questo settore”.

IL “MOMENTO”

D’altra parte, ha detto Niccolò Invidia nel suo intervento d’apertura, è questo “il momento” delle grandi sfide. L’ingegnere tedesco considerato il padre del programma spaziale americano Wernher von Braun, ha ricordato il coordinatore dell’Intergruppo parlamentare Aerospazio, “era convinto a metà del secolo scorso che saremmo andati su Marte nel giro di poco tempo, ma poi quella speranza si è mai realizzata perché l’interesse politico e i fondi si sono ridotti”. Oggi, ha spiegato, “riprendiamo in mano quel sogno e occorre assicurarsi che la nuova attenzione pubblica e privata sullo Spazio non vada più a diminuire ma, viceversa, a crescere”.

L’ACCADEMIA DEL VOLO

Un segnale in questo senso è arrivato dall’annuncio di giornata: l’Accademia del volo, frutto dell’accordo tra il Dima e il Comune di Fiumicino, con il coinvolgimento di Enac, Aeroporti di Roma e altri enti e imprese del comparto aeronautico. L’obiettivo è realizzare a Fiumicino un polo internazionale di formazione avanzata e di collocamento lavorativo ad alto livello di qualificazione. L’offerta si rivolge al personale tecnico-operativo specializzato che miri a una formazione di livello superiore, a ingegneri con ruoli di gestione nel sistema del trasporto aereo, a studenti universitari e neolaureati. Sono dunque previste attività formative per gli studenti dei corsi di laurea magistrale in Ingegneria aeronautica e Aerospaziale, del master di secondo livello in Gestione dell’Aviazione civile, e nell’ambito della manutenzione e delle operazioni aeroportuali.

UN NUOVO AEROSPAZIO…

Il progetto si inserisce tra le nuove linee strategiche del Dima, presentate dal professor Gaudenzi. “Abbiamo sviluppato – ha detto – una visione strategica basata sulle esigenze del comparto aeronautico e su quelle del comparto spaziale. Ci sono molti elementi comuni ai due campi, tanto che sempre più spesso parliamo della fascia di quota aerospaziale, tra i dieci e i cento chilometri, in cui tematiche aeronautiche e spaziali si confondono, come nel volo ipersonico o suborbitale e quelle proprie delle piattaforme stratosferiche che ci si accinge a sviluppare”. E se nel campo aeronautico c’è l’attenzione alla “forte esigenza di formazione nel settore della manutenzione, delle operazioni, della sicurezza dell’aviazione civile”, in quello puramente spaziale si parla “delle grandi costellazioni, della loro messa in orbita, del controllo delle loro operazioni e dei servizi ad esse connessi che potranno ad esempio operare per le applicazioni di osservazione della Terra in condizioni almost real time”.

…DENSO DI SFIDE

Le opportunità sono tante. Il lanciatore Vega, ha ricordato Gaudenzi, “sta evolvendo in un sistema più complesso e ricco di versioni e di nuovi servizi, tra i quali in orbit servicing, ad oggi non offerti da nessun sistema di lancio”. Il volo ipersonico “si svilupperà rapidamente, e così avverrà per le piattaforme stratosferiche sulle quali potranno essere disposte attrezzature operanti per servizi ad oggi disponibili su sistemi satellitari”. Si tratta di sfide che comportano “la necessità di sviluppare una cultura specialistica e sistemistica per garantire soluzioni praticabili ed efficaci”. I confini disciplinari che eravamo abituati a pensare ben definiti diventato più flebili. “Aeronautica e spazio – ha spiegato il professore – dovranno considerare l’immersione sempre più evidente nell’ambiente cyber e cogliere le opportunità dei metodi e processi offerti dal machine learnig, dal data analytics e più in generale del’Intelligenza artificiale”.

LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL DIMA

È per questo che le linee programmatiche del Dima sono declinate secondo un modello di “Centri di competenza” (CdC) che puntano a integrare le attività di ricerca, didattica e terza missione, con cui si intendono l’innovazione e le ricadute culturali sul contesto sociale e territoriale. Tra i sette CdC individuati, ce ne sono due specifici per l’aerospazio. Il primo (“Space sciences, access to space, new aerospace systems and small sats”) si focalizza su missioni scientifiche, esplorazioni, lanciatori (come le future evoluzioni del Vega), piattaforme stratosferiche, voli ipersonici e molto altro. Tutti settori in linea con la politica di Space economy del governo italiano. Il secondo CdC aerospaziale è dedicato ad “Aeronautics, aviation management and operations”. Mira a promuovere le capacità di sistema e le tecnologie necessarie per l’innovazione nelle aree della progettazione dei futuri velivoli a forti tinte eco-sostenibili.

×

Iscriviti alla newsletter