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Così le startup innovative avanzano (online). Report di Infocamere

Sarebbero  2.576  le startup innovative al 30 settembre 2019  avviate grazie a una modalità di costituzione digitale e gratuita, una crescita di 169 unità rispetto al dato registrato alla passata rilevazione (fine giugno 2019). Questi alcuni dei numeri emersi dalla 13ª edizione del Rapporto trimestrale di monitoraggio pubblicato ieri dal Mise, in collaborazione con InfoCamere e Unioncamere. Tra le 2.576 imprese, 1.915 hanno optato per una procedura interamente online, con la validazione degli atti fondativi mediante firma digitale (art. 24 del Codice dell’Amministrazione Digitale) tramite la piattaforma startup.registroimprese.it. A partire già dal luglio del 2016, dunque, grazie a questa misura, gli imprenditori innovativi italiani possono costituire la propria startup secondo una modalità interamente digitalizzata, con il supporto tecnico della propria Camera di Commercio (CCIAA) o in totale autonomia.

LA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE 

La nuova modalità è diffusa sull’intero territorio nazionale con una forte presenza in tre regioni che ospitano insieme quasi il 50% delle startup costituite online. La prima regione per utilizzo della modalità digitale rimane la Lombardia, che consolida la sua posizione di vertice con 696 startup costituite online, oltre un quarto del totale nazionale (27,6%). In seconda e terza posizione si collocano il Veneto, con 304 (12%), e il Lazio, con 260 (10,3%). Altre regioni in cui la nuova procedura è stata utilizzata da almeno 100 startup sono Campania (182 startup), Emilia-Romagna (136), Sicilia (135), Toscana (116) e Puglia (104). D’altro canto, la nuova modalità risulta ancora sotto-utilizzata in alcune regioni che pur vantano una significativa presenza di nuove imprese innovative. Caso più evidente è quello dell’Emilia-Romagna, che ospita l’8,7% delle startup innovative ma solo il 5,4% di quelle costituite online. Passando al livello provinciale, Milano si conferma l’area più fertile per la creazione di startup innovative tramite la nuova modalità con 428 imprese avviate online (16,9% del totale nazionale). In seconda posizione c’è Roma (227, 9%). A grande distanza completano la top-5 Padova, con 95, Verona, con 80, e Bergamo, con 71. Nel complesso, sono state costituite startup innovative online in 103 province. Solo 50 delle 2.576 startup innovative costituite online non risultavano più iscritte in sezione speciale alla data di riferimento. Andando oltre la descrizione della distribuzione territoriale del fenomeno due sono gli  aspetti di particolare interesse da non trascurare: il tasso d’adozione della modalità online sul totale delle imprese di nuova costituzione, e la durata media delle pratiche.

Tasso d’adozione: la modalità online è stata scelta da poco più di 4 start up su 10 costituite in Italia nell’ ultimo anno, in crescita nel terzo trimestre 2019 (43,5%, rispetto al 35,9% degli ultimi 12 mesi). Tuttavia, la variabilità territoriale è molto elevata, con notevoli scostamenti rispetto al dato nazionale. Paradigmatico il caso della Basilicata, in cui quasi il 70% delle startup innovative ha optato per la modalità online. Compaiono invece basse in graduatoria  Lazio, Piemonte, Umbria ed Emilia-Romagna.

Durata  delle  pratiche:  altro  indicatore  per  cui  si  riscontrano  variazioni  significative  a  livello territoriale è il tempo medio d’attesa tra la costituzione e l’iscrizione dell’azienda nella sezione speciale del registro delle imprese dedicata alle startup innovative, fase che richiede una verifica dei requisiti da parte della CCIAA competente. In media una startup innovativa costituita online attende 33,9 giorni per ottenere l’iscrizione nella sezione speciale, mentre nell’ ultimo anno i tempi di attesa medi si sono ridotti a 22,1 giorni.

L’UFFICIO AQI DELLA CAMERA DI COMMERCIO: UN SERVIZIO CHE FA LA DIFFERENZA

L’ufficio AQI (Assistenza Qualificata alle Imprese) assorbe le funzioni del servizio di assistenza specialistica delle Camere che, da luglio 2016 a fine giugno 2017, ha aiutato gli startupper nella delicata fase di rodaggio della nuova modalità di costituzione online. Con l’AQI, la Camera di Commercio supporta gratuitamente e con un servizio su misura le startup che vogliono costituirsi dal 22 giugno 2017. Tramite il proprio ufficio AQI, la CCIAA accompagna l’imprenditore in tutte le tappe del processo: dalla verifica della correttezza del modello alla sua registrazione all’ Agenzia delle Entrate, fino alla trasmissione della pratica di comunicazione Unica al Registro delle Imprese e ogni altra attività necessaria, secondo quanto stabilito dall’art. 25 del Codice. La distribuzione territoriale delle startup innovative costituite online non è soltanto funzione della popolazione complessiva di imprese innovative localizzate nell’ area: il dato è fortemente influenzato dal tasso di adozione della nuova modalità sul totale delle nuove startup costituite. La nuova modalità è stata scelta dal 35,9% delle startup costituite negli ultimi 12 mesi. Questa incidenza media nazionale nasconde tuttavia forti disomogeneità regionali. Nell’ ultimo anno, la prima regione italiana per tasso di adozione della modalità di costituzione online è la Basilicata, in cui il 70% delle startup costituite ha optato per la nuova procedura. Solo altre due regioni superano la soglia del 50%, la Sardegna e il Veneto. Tra le regioni con una popolazione di startup più rilevante, Lombardia si colloca qualche punto percentuale al di sopra della media nazionale; compaiono invece nella parte bassa della graduatoria Lazio, Piemonte, Umbria ed Emilia-Romagna.

FUNZIONAMENTO E VANTAGGI  DELLA NUOVA PROCEDURA

Svariati sono gli aspetti più innovativi e vantaggiosi della nuova modalità tra cui: la sua gratuità, al netto delle imposte di registrazione fiscale dell’atto e dell’imposta di bollo, non sono previsti costi specifici legati alla creazione della nuova impresa, con un considerevole risparmio per gli imprenditori. Il carattere di disintermediazione tipico del processo: non è necessaria la presenza di una figura che verifichi l’identità dei sottoscrittori dell’atto, già assicurata dall’ obbligo di utilizzo della firma digitale, e l’imprenditore viene responsabilizzato sulle scelte strategiche da prendere in fase di costituzione. La possibilità per i contraenti di redigere e sottoscrivere l’atto costitutivo e lo statuto online mediante una piattaforma web dedicata, anche attraverso salvataggi successivi. Il ricorso a un modello standard di atto costitutivo e di statuto, introdotto dal Decreto citato, che consente rapidità di compilazione e certezza del diritto ma, allo stesso tempo, risulta personalizzabile da parte dell’imprenditore. Il formato elettronico elaborabile XML dell’atto, che consente di garantire fedelmente la conformità al modello standard, di eseguire una serie di controlli automatici sui dati compilati e di arricchire di nuove informazioni strutturate il Registro delle Imprese. La volontarietà: gli imprenditori possono scegliere liberamente tra la procedura ordinaria mediante atto pubblico e la nuova modalità e, all’ interno di questa, se ricorrere o meno ai servizi di accompagnamento forniti presso la Camera di Commercio ai sensi dell’art. 25 del CAD.



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