Tav, Mose, Gronda e molto altro. Chi vigila? Chi decide se un’opera va fatta o meno? Insomma, se i soldi dei contribuenti vanno spesi in questa o quella infrastruttura? Il governo italiano è attrezzato in questo senso. Per esempio esiste il Nuvv (Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici), una delle strutture sensibili e centrali per l’affidamento dei lavori ma soprattutto per lo stanziamento degli investimenti.
Talvolta si tende a fare una certa confusione tra le attività del Nuvv e quelle della Struttura tecnica di missione presso il ministero dei Trasporti. Il Nuvv attivo presso il Dipe (Dipartimento per la programmazione economica) si è dato un piano di lavoro, approvato nel luglio 2019, coerente con le competenze del Dipartimento e inerente l’analisi delle questioni territoriali con particolare riferimento alle politiche urbane, ambientali, della ricostruzione in Abruzzo, della programmazione del Fondo di Sviluppo e Coesione ed altro ancora. Tali attività, dunque, sono relative a spese, spesso in conto capitale ma anche in capitale immateriale, inserite in programmi di sviluppo locale, oggetto, questi, di valutazioni economiche e sociali. Attenzione dunque: l’analisi costi-benefici, notoriamente svolta dalla Struttura tecnica di missione è uno stabile Nucleo di Valutazione attivo presso lo stesso Mit.
Il caso specifico e pratico è proprio il Mose di Venezia. L’opera idraulica in questione è in costruzione ormai dal lontano 2003 ed ha raggiunto uno stato di avanzamento del 94%, ma il mancante 6% non le ha permesso di intervenire per scongiurare la marea eccezionalmente alta dei giorni scorsi. Il Nuvv è attivo dall’aprile 2019, con un piano di lavoro del luglio 2019. C’è insomma una certa confusione tra valutazione e monitoraggio della spesa e dell’avanzamento delle opere pubbliche. La seconda, come pure evidenziato dalle premesse del decreto sblocca cantieri, è giustamente il ganglio sotto la lente del governo, mentre la valutazione, pur con i caveat di cui supra, serve in fase di programmazione degli interventi.
Sempre nel caso del Mose e degli investimenti infrastrutturali, la competenza della verifica dello stato d’avanzamento è del Mit ed, eventualmente, del suo Nucleo di valutazione, ovvero della struttura tecnica di missione. E ancora, c’è confusione tra valutazione e analisi costi-benefici. In questi anni sono intervenuti regolamenti europei per la valutazione dei programmi e per l’analisi costi-benefici, documenti che costituiscono alcune delle basi metodologiche del Nuvv. E non v’è evidenza della maggiore qualità ed efficacia dell’esperienza valutativa del Nucleo degli investimenti pubblici, tanto più che quelli furono gli anni dell’esplosione del debito pubblico italiano, di cui ancora oggi ne portiamo, drammaticamente, le conseguenze.