“Il prossimo 19 gennaio ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, epilogo di una parabola umana e politica che ancora oggi, a distanza di due decenni, rimane comunque la si pensi, un vulnus per il nostro Paese”. Inizia così la lettera aperta che Stefania Craxi ha scritto ai presidenti, segretari e responsabili di partito, ai leader politici e sindacali italiani in vista delle iniziative che la Fondazione Craxi ha organizzato come da consuetudine, in Tunisia, ad Hammamet dal 17 al 19 gennaio 2020, “per rendere onore e meriti ad un uomo che si è speso per il bene del suo popolo e per un’Italia che voleva grande tra i grandi”.
Il testo della lettera aperta
Scrive la figlia di Bettino Craxi: “Infatti, sono certa che, anche ad un osservatore meno attento, non possano sfuggire né i fatti, né tantomeno le azioni, le idee ed il pensiero di un uomo che ha saputo guardare oltre le contingenze del suo tempo, leggendo con anticipo i tanti processi globali che avrebbero investito la nostra società e i fenomeni epocali che l’attraversano. Una qualità, questa, che gli consentì, tanto nella veste politica che in quella istituzionale, di giocare un ruolo di primo piano sullo scenario internazionale, dando lustro, dignità ed orgoglio ad un Paese che amava ed a cui ha dedicato la sua intera vita. Un anniversario, pertanto, può essere un’ottima occasione per riflettere e approfondire. Non serve solo per esercitare la memoria, ma anche, se si vuole, a sanare ferite, fare i conti con un passato che sembra non passare e porre fine a tante, troppe, storture che gravano sul presente e ne condizionano il futuro. Gli anni che diventano storia aiutano a dare una lettura più serena, più giusta, più equilibrata e, soprattutto più veritiera, sulla storia di Craxi, sulla sua figura e il suo operato, e su quella di un’intera opera repubblicana. Senza particolari sforzi, senza particolari travagli, credo si possa e si debba oggi percorrere un pezzo di strada in avanti, fare i conti con Craxi e, con serenità, consegnare questa figura alla storia positiva e condivisa del Paese. Può essere questo il momento per gesti significativi tesi a riparare ad un’ingiustizia umana ancor prima che politica”.
La Fondazione Craxi
Stefania Craxi è la fondatrice ed il Presidente onorario della Fondazione Bettino Craxi, istituita a Milano, il 18 maggio 2000. Proprio lei, chiudendo la lettera che si rivolge agli invitati alla commemorazione di Hammamet, sottolinea: “Come sempre, un gesto conterà più di tante parole. Per compierlo, serve spogliarsi dai retaggi del passato, guardare al domani più che al presente. Non serve coraggio, né alcun calcolo politico o personale. Serve solo un po’ di amore per la verità”. La Fondazione Craxi è un ente non profit, con personalità giuridica, che svolge attività di elaborazione e promozione culturale – prevalentemente nell’ambito delle scienze politiche ed economico-sociali – attraverso convegni, conferenze, seminari, incontri di studio, pubblicazioni e presentazioni; svolge ricerca, divulgazione scientifica e formazione – rivolgendosi in particolar modo ai giovani studiosi – attraverso l’erogazione di borse di studio , assegni di ricerca, e dal 2010, attraverso le sue “Scuole di Formazione”. E’ in possesso dello “Archivio Craxi”, un vasto compendio di documenti, video e foto, completamente digitalizzato e fruibile gratuitamente, sia presso la sede di Roma, che attraverso il web. Dispone inoltre della Biblioteca Craxi, oltre 6.000 volumi catalogati SBN, a disposizione degli studiosi. Ha aderito al progetto Archivi on-line del Senato della Repubblica e agli Archivi del Novecento. Ha sede operativa a Roma, in Via Montevideo.
Chi è stato Bettino Craxi
Bettino Craxi è stato uno degli uomini più influenti nell’Italia degli anni Ottanta. “Gli anni – come ha scritto Massimo Pini in una interessante biografia dedicata al leader socialista- del rilancio economico, dell’inflazione ai minimi storici e del nuovo protagonismo dell’Italia nel mondo, ma anche dell’aggrovigliarsi delle contraddizioni che porteranno all’inizio degli anni Novanta alla fine della Prima repubblica”. Craxi si iscrisse al Psi nel 1951;divenne segretario del partito stesso il 16 luglio 1976; fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1968; guidò il governo italiano dal 1983 al 1987; morì ad Hammamet il 19 gennaio del 2000. Dal 19 gennaio 2020 in poi, il comitato Craxi 2020, promosso dall’omonima Fondazione, darà vita a molteplici iniziative sparse su tutto il territorio nazionale. Sarà un anno dedicato alla memoria di un uomo che ha speso la sua vita per il Paese.