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Defender-Europe 20. A cosa punta la più grande esercitazione Nato degli ultimi 25 anni

L’esercito americano sta pianificando il suo più grande dispiegamento di personale in Europa degli ultimi 25 anni, con 20mila unità inviate a prendere parte a una massiccia esercitazione di proiezione della forza.

Si chiamerà “Defender-Europa 20” e sarà un dispiegamento di una forza credibile da combattimento dalle dimensioni di una divisione. Saranno 37mila le unità previste in totale: soldati, attrezzature, mezzi, una simulazione di una risposta a un atto di guerra.

“L’esercizio aumenterà la prontezza strategica e l’interoperabilità esercitando la capacità dell’esercito americano di spostare rapidamente una grande forza di combattimento di soldati e equipaggiamenti dagli Stati Uniti all’Europa e, al fianco di alleati e partner, rispondere rapidamente a una potenziale crisi”, spiega il Pentagono.

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Un addestramento multinazionale, congiunto e guidato dall’esercito americano, programmato per la primavera del 2020, secondo gli obiettivi definiti dalla Nato per costruire prontezza all’interno dell’alleanza e scoraggiare potenziali avversari.

“Defender-Europe 20 è una grande opportunità per dimostrare la capacità ineguagliabile dell’esercito americano di proiettare rapidamente forze in tutto il mondo mentre opera a fianco dei nostri alleati e partner in più domini contestati”, ha spiegato il generale Charles Flynn, vice capo dello staff dello US Army.

Nei giorni scorsi, il capo dello Stato maggiore delle forze armate russe, Valerij Gerasimov, aveva dichiarato che le imponenti esercitazioni militari condotte dai paesi membri della Nato indicano che l’Alleanza si sta preparando a un conflitto militare su larga scala.

Gerasimov parlava all’organo di stampa del ministero della Difesa russo, Zvezdalda, dunque dal cuore della propaganda militare del Cremlino. “Nei paesi baltici e in Polonia, nelle acque del Mar Nero e del Mar Baltico, l’attività militare si sta intensificando. L’intensità  delle manovre militari del blocco atlantico sta aumentando. Queste attività indicano una preparazione mirata della Nato all’uso delle sue truppe in un conflitto militare su vasta scala”.

Nei giorni scorsi la US Army Europe ha fatto sapere che la 1st Cavalry Division creerà in Polonia un quartier generale avanzato secondo quanto previsto dalla Joint Declaration on Advancing Defense Cooperation decisa a fine settembre, quando il presidente statunitense, Donald Trump, e l’omologo polacco, Andrzej Duda, nel loro incontro a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. I soldati del leggendario “The First Team” — uno dei reparti più decorati dell’esercito Usa — resteranno a Poznan dopo Defender-Europe.

Se dalla Russia arrivano certe dichiarazioni come quelle di Gerasimov è anche per questa sorta di sindrome di accerchiamento vissuta da Mosca. La Nato e gli Stati Uniti stanno da almeno tre anni rafforzando la presenza militare lungo il fianco orientale, il limes dell’alleanza verso la Russia. Il motivo di questo consolidamento è sostanzialmente legato a certe dinamiche guidate dal governo russo, culminate con la spiazzante annessione illegittima della Crimea.

Ma come dimostrato nelle dichiarazioni ufficiali dell’ultimo summit Nato, l’alleanza non pensa solo a Mosca come potenza rivale. La proiezione di forza in Europa è anche un messaggio di potenza, cooperazione e deterrenza davanti a un altro attore globale che si sta configurando come forza militare strategica ben più dotata dei russi: la Cina. Che tra l’altro in questo momento vive con la Russia una sovrapposizione utilitaristica di interessi. La Polonia è uno dei ganci con cui la Cina è penetrata nell’Europa orientale, e anche per questo l’attuale governo ha cercato fortemente di riattivare le relazioni con Washington.

(Foto: 1CD Photos)



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