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Eastmed, il governo non ci crede abbastanza. L’allarme di Formentini (Lega)

Gasdotto Eastmed, il governo italiano non ci crede abbastanza. L’allarme è lanciato dal vicepresidente della commissione Affari Esteri della Camera, l’on. Paolo Formentini (Lega), che all’indomani dell’accordo tra Ankara e Tripoli sulla demarcazione dei confini marittimi che ha suscitato un incidente diplomatico tra Grecia e Libia ragiona con Formiche.net sulle prospettive dell’intero scacchiere geopolitico nella regione (dopo aver interrogato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio sui rischi per l’Eni).

Perché il progetto del gasdotto Eastmed è in pericolo?

Perché il Governo italiano non ci crede abbastanza e in questo modo rischia concretamente di dare più importanza alle pulsioni di una parte della maggioranza, piuttosto che al reale interesse verso il nuovo vettore.

Crede che il percorso di Eni nella Zee cipriota proceda senza il necessario supporto del Governo?

L’Italia sta avendo una postura passiva. Eni sicuramente va sostenuta dall’esecutivo e, al contempo, Palazzo Chigi dovrebbe evitare di sottovalutare la strategicità del gasdotto Eastmed per il nostro futuro approvvigionamento energetico e per la diversificazione delle fonti. Due elementi che invece dovrebbero essere il fulcro dell’azione politica.

Tramite l’accordo tra Libia e Turchia, Erdogan potrebbe scompaginare le dinamiche energetiche nel Mediterraneo orientale?

Guardiamo con preoccupazione alle mosse turche, ma chiediamo soprattutto una maggiore attenzione da parte del Governo italiano per un’area assolutamente cruciale.

twitter@FDepalo

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