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Caro Di Maio, così fai cadere il governo. Firmato Fedeli (Pd)

Ultimatum no grazie. Il Nazareno mostra il pollice verso di fronte alle condizioni poste dal capo del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio su Mes (Meccanismo europeo di stabilità, ndr), prescrizione e concessioni autostradali. Se il leader del Movimento proseguirà su questa strada, dice a Formiche.net Valeria Fedeli, senatrice Pd e già ministra dell’Istruzione, avrà sulla coscienza la fine del governo.

Senatrice Valeria Fedeli, cosa succede al governo?

Di Maio si sta assumendo la responsabilità di porre fine all’esperienza di governo. La politica è mediazione, condivisione, compromesso. Lui continua a muoversi come se non esistesse una coalizione. Un atteggiamento profondamente a-politico.

Quale può essere la goccia che fa traboccare il vaso?

Io mi auguro che il vaso non trabocchi perché sarebbe un danno per gli italiani. Abbiamo un grande programma politico per lo sviluppo sostenibile, la crescita, il lavoro, e una legge di bilancio che ancora deve essere approvata e deve evitare l’aumento dell’Iva.

Sul Mes la maggioranza è ai ferri corti.

Invito alla cautela. Abbiamo sentito molto rumore durante i passaggi dalla prima alla seconda versione del Mes, sull’impianto della riforma, ora sulla logica del “pacchetto”. Sinceramente dubito che questo possa trasformarsi in un punto di rottura.

Non aiuta l’intervento del presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, che ha calato il sipario su un rinvio della riforma.

Io mi fido del nostro ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che sta verificando le condizioni per ulteriori aggiustamenti. Credo che alla fine sulla sua posizione si attesterà quella di Di Maio, spero di non essere smentita.

Non solo Mes, c’è anche la prescrizione.

Questo è il passaggio cruciale. Anche qui senza una mediazione non ne usciamo. Abbiamo votato contro la calendarizzazione d’urgenza proposta da Forza Italia, ora prepariamo insieme un testo sulla riforma dei processi.

Siete disposti a cedere alla linea Bonafede?

Io non cederei di un millimetro, parliamo di un principio troppo serio per essere barattato. Ripeto, i Cinque Stelle stanno dimostrando di non essere in grado di governare con altre forze politiche. I prossimi saranno giorni di politica autentica, che metteranno alla prova la maturità di questa coalizione, a partire dal primo partito per numero di eletti.

Insomma, il governo regge?

Noi non abbiamo intenzione di staccare la spina, ma ci sono tanti nodi da sciogliere. Penso al giusto processo. La legge di Lega e Cinque Stelle, come abbiamo sempre detto, ha dei profili di incostituzionalità. Un processo non può essere contro i cittadini e durare 40-50 anni. Su questo come sul resto il Pd è pronto a venire incontro alle proposte dei Cinque Stelle, purché non siano ultimatum. L’obiettivo ultimo è dare al governo la capacità di stare in Europa con autorevolezza, difendendo a testa alta gli interessi del Paese.

Col senno di poi, il contratto gialloverde non era una cattiva idea..

Non sono d’accordo. Una coalizione si regge su un programma politico, su questo si misura e trova punti di mediazione fra le diverse sensibilità. Con il contratto porti a casa una riforma e il suo contrario, il caso di Quota 100 e reddito di cittadinanza è eloquente.

Mattarella ha detto che questo è l’ultimo governo della legislatura.

Sottoscrivo, un altro governo formato in Parlamento non avrebbe alcun senso. Se questa esperienza dovesse finire tutte le possibilità sarebbero state già provate. Noi non abbiamo paura delle urne.

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