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Così l’Italia punta in alto su infrastrutture e Spazio. Il punto di Paola De Micheli

La sicurezza delle infrastrutture passa (anche) dallo Spazio. Parola della numero uno del Mit Paola De Micheli, che oggi è intervenuta agli “Stati generali dello Spazio, Sicurezza e Difesa”, organizzati a Napoli dal Parlamento europeo in Italia, in collaborazione con la Commissione europea, l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

LO SPAZIO PER LA TERRA

“Investire nello spazio costruisce valore: i servizi spaziali, oltre al loro ruolo centrale in tutto il sistema di telecomunicazioni, ci aiutano a salvaguardare i beni culturali, a migliorare l’agricoltura, a proteggere l’ambiente”, ha spiegato il ministro. Tra i segmenti a più forte interesse c’è “la navigazione satellitare sicura, un tema di sempre maggiore attualità, su cui è importante investire come sistema-Paese”. Si tratta di un investimento “urgente per quanto concerne lo sviluppo del downstream, ovvero quei servizi che soddisfino la crescente domanda di applicazioni spaziali, proveniente dalle istituzioni centrali e regionali, nonché dagli attori economici, realizzando una piena integrazione con servizi non spaziali”.

IL RUOLO DEL MIT

“Su questo tema il Mit trasmette un forte impulso, anche in termini di designazione delle priorità, così come per l’accesso allo spazio, da perseguire in forma più autonoma ancorché nel contesto della collaborazione europea e quindi in modo da realizzare i piani governativi relativamente agli spazioporti e ai voli suborbitali”. È stato infatti il Mit, già lo scorso anno, a incaricare l’Enac di attivare entro il 2020 uno spazioporto, valutazione ricaduta sullo scalo Taranto-Grottaglie. Non servirà solo al turismo spaziale (settore comunque di interesse), ma anche per rilevantissime attività di ricerca e di formazione. “L’accesso autonomo allo Spazio da parte dell’Italia – ha detto il ministro – una volta completata la riflessione politico strategica al riguardo da parte del Comint (il Comitato insediato a palazzo Chigi, ndr) su impulso proprio del Mit, sarà una delle priorità del dicastero, in collaborazione con la Difesa e l’Asi”.

TECNOLOGIE DEL FUTURO

Ma c’è molto altro che potrebbe arrivare dallo Spazio. “Un altro aspetto di interesse guarda a un futuro che è sempre più vicino e che concerne le tecnologie quantistiche: è un aspetto su cui il Mit sta collaborando con gli altri dicasteri per giungere a una posizione italiana, legata anche agli importanti investimenti europei in corso”. In più, ha rimarcato, “sono possibili significativi progressi nei super calcolatori, nella cyber-sicurezza e nella sensoristica: tutte aree di rilevanza strategica e con importanti potenzialità di sviluppo, per progetti spaziali che incidano sempre di più in modo positivo sulla vita quotidiana e sulla sicurezza dei cittadini”. Per non parlare dei servizi più immediatamente visibili: “le imprese italiane che operano nel settore e che hanno una forte capacità competitiva in Europa e nel mondo sanno che lo spazio è fondamentale non solo per le telecomunicazioni, ma anche per rispondere alle grandi sfide del nostro Paese, come il controllo e il monitoraggio del territorio”.

IL VALORE DELLO SPAZIO

Poi ci sono i ritorni sul sistema economico per un settore in crescita esponenziale. “La space economy – ha detto il ministro – è una realtà in forte accelerazione, una sfida globale che ha e avrà sempre più un forte impatto nella società”. Difatti, ha aggiunto, “la catena del valore di infrastrutture e servizi dello spazio nel 2030 produrrà un valore globale stimato a 500 miliardi di euro”. Una partita che l’Italia vuole giocare, come dimostra la nutrita delegazione governativa a Napoli (ci sono anche i colleghi Lorenzo Guerini e Lorenzo Fioramonti, e il sottosegretario con delega allo Spazio Riccardo Fraccaro). Nel nuovo scenario mondiale, ha detto la De Micheli concludendo, “l’Italia ha e avrà un ruolo di primo piano”.

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