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Il milleproroghe natalizio sulle concessioni è una follia. Parola di Nobili (IV)

La maggioranza non è a rischio, ma non si possono inserire in un provvedimento come il Milleproroghe provvedimenti che richiedono discussione, programmazione e dibattito come la revoca delle concessioni autostradali. È categorico il deputato di Italia Viva e componente della commissione Trasporti Luciano Nobili raggiunto telefonicamente da Formiche.net, il governo non è a rischio, anzi, “talmente crediamo nella sua prosecuzione che appena dopo le elezioni in Emilia-Romagna consegneremo alla maggioranza il nostro piano Italia Shock” per far ripartire l’Italia.

Nobili, oggi Renzi ha detto: il governo fino al 2022, eppure su molti temi non si va avanti, da autostrade, innovazione, giustizia, investimenti stranieri. Sembra la premessa di uno scontro continuo. Come si può convivere?

Lo ha detto bene Renzi nell’intervista, intanto un minimo di chiarezza: questo governo, che non è più il Conte I con cui qualcuno è ancora convinto di avere a che fare, un governo a trazione populista sovranista, ecco non c’è più. Ora c’è il Conte II che noi abbiamo contribuito a far nascere ad agosto. Ecco nasce, il nuovo esecutivo, sulla promessa della discontinuità e del cambiamento profondo rispetto a quello precedente e quindi ci aspettiamo un cambio di rotta su molti temi. È chiaro che le nostre idee e quelle di M5S sono diverse su molti temi, ma questa non è una notizia, è il Pd che è in una deriva di grilizzazione incomprensibile.

Cosa intende?

Il Partito democratico sta provando a costruire un’alleanza stabile con il Movimento 5 Stelle. Ho stima di Zingaretti ma ancora stento a credere che abbia definito Conte, amico di Trump, un fortissimo punto di riferimento per i progressisti. Poi mi ricordo che è lo stesso che ha detto che la Raggi non deve dimettersi e andare avanti nella distruzione di Roma e allora capisco che è parte di una strategia di fusione di fatto col M5S.

Nessuna alleanza possibile tra Italia Viva e M5S, insomma?

Non c’è nessuna prospettiva di alleanza con il Movimento 5 Stelle, è un avversario politico con cui facciamo un pezzo di strada insieme nell’interesse del Paese, ma senza dimenticare che le nostre idee contano e non siamo disposti a tradirle pur di arrivare alla scadenza naturale della legislatura. Vogliamo costruire una alternativa a tutti i populisti e sovranisti. L’alternativa di chi crede nel lavoro, nella crescita, nel futuro.

La discussione di ieri sul Milleproroghe è sintomo di queste differenze di base?

Fino ad oggi non sono mancati i momenti di confronto nella maggioranza, anzi crediamo di aver svolto come Italia Viva un ruolo positivo nell’interesse del Paese. Non siamo i Pierini della maggioranza, come spesso veniamo disegnati, e lo dimostra il fatto che ogni annotazione o sottolineatura su provvedimenti o misure è stata poi adottata dalla maggioranza unita, come il nascondere dietro la rimodulazione l’aumento dell’Iva, e noi abbiamo detto no, oppure nel caso della tassa sulle auto aziendali etc. In tutti questi casi poi si è tornati indietro, come chiesto da Italia Viva.

Renzi ha detto che “utilizzare il Milleproroghe aprendo un potenziale caos normativo e facendo crollare la fiducia degli investitori esteri sull’Italia è roba da azzeccagarbugli di provincia”. Ci sono davvero rischi sugli investimenti esteri?

Sì, c’è anche una certa preoccupazione per la riapertura dei mercati di domani, ma intendiamoci, quale Paese serio usa uno strumento come il Milleproroghe natalizio che di per sé viene usato appunto per prorogare alcuni provvedimenti o le governance di alcuni enti e istituzioni per qualche mese, per un ridisegno delle concessioni in questo Paese? È semplicemente una follia.

Qual è la posizione di Italia viva sulle concessioni autostradali?

Noi siamo, e l’abbiamo detto, laici. Si può discutere della revoca, ma il punto è che va fatto con serietà e quindi ci si riunisce come maggioranza, si discutono le ipotesi e poi si produce un provvedimento che il Parlamento poi discute. Si deve tener conto di mille cose.

Ad esempio?

In quale caso si produce la revoca, e quali sono le sue conseguenze? Una volta che viene revocata la concessione a chi viene assegnata? Ad Anas? O si fa una nuova gara? E poi perché Anas, che essendo ormai un soggetto di diritto privato può avere un affidamento diretto? E ancora, che succede agli investimenti che Aspi ha previsto, chi fa la Gronda, chi la paga, e potrei continuare a lungo. Sono tutte cose che si possono affrontare, ma ci vuole un provvedimento e una discussione seria.

Insomma, il problema è di procedura, non riguarda il merito della revoca delle concessioni?

Esatto, questo specifico tema siamo dispostissimi ad affrontarlo.

È stato anche bloccato il Piano innovazione…

Su questo tema c’è il rischio che si configuri un conflitto di interessi ed è ovvio che si debba andare con i piedi di piombo. Bene hanno fatto non solo gli esponenti di Italia Viva ma anche del Partito democratico a stoppare uell’iniziativa dato il ruolo della Casaleggio. Ma mi permetto di sottolineare una cosa.

Prego. 

È curioso che abbiamo passato giornate intere a vedere aperture di giornali e telegiornali dedicati a un’inchiesta sulla Fondazione Open e una delle realtà che è stata previsita per aver dato un finanziamento a Open è un’azienda che ha finanziato, abbiamo appreso, anche la Casaleggio e Associati e il blog di Beppe Grillo. Ecco, ci stupisce il doppiopesismo di procure silenti e media silenti, detto questo siccome siamo garantisti ci auguriamo che non ricevano lo stesso trattamento e che non si configuri per Casaleggio e Grillo il rischio di un perquisizioni la mattina di Natale.

Sembra che il dibattito sul Milleproroghe abbia già disegnato una base di lavoro per il nuovo piano del governo di gennaio, di cui hanno parlato sia Conte che Zingaretti che Di Maio. È così?

Questo governo è di fronte a un bivio, o si rilancia oppure andrà in difficoltà. Noi talmente crediamo nella sua prosecuzione che appena dopo le elezioni in Emilia-Romagna consegneremo alla maggioranza il nostro piano Italia Shock, già presentato a Torino, e daremo dettagli e cifre per il rilancio dell’Italia.

Cosa conterrà?

Contiene 120 miliardi di opere infrastrutturali che servono al Paese, già finanziate e che vanno solo sbloccate. Non ci sono da trovare risorse o di riprogettare, vanno solo sbloccate attraverso l’uso di commissari magari sul modello Expo di Milano. Sono opere che possono rimettere in moto l’economia. Stimiamo che possano produrre delle ricadute molto positive in termini percentuali sul pil, e ne abbiamo tanto bisogno. Quindi, non solo vogliamo andare avanti, ma abbiamo già un’agenda da proporre sì alla maggioranza, ma è anche una sfida alle opposizioni.

Cosa intende?

Vediamo chi tra Lega, Forza Italia e tutte le forze di opposizione vuole bloccare le opere che servono a questo Paese e chi invece le vuole realizzare.

A gennaio ci sarà anche un altro appuntamento importante: il voto sull’autorizzazione a procedere su Salvini per la nave Gregoretti. Come si schiera Italia Viva?

Anche su questo siamo stati chiarissimi. Non permetteremo a Salvini di usare questo argomento ancora come uno strumento di campagna elettorale. I nostri membri della giunta stanno studiando le carte e poi decideremo in linea con quanto deciso per il caso Diciotti. Sono operazioni su cui il nostro giudizio politico e anche umano è categorico, l’atteggiamento di Salvini è stato indegno, vergognoso, prendere in ostaggio degli essere umani e addirittura, in questo caso, si trattava di navi italiane fuori dai protocolli che lui stesso aveva stabilito con Decreto Sicurezza. Non aveva alcun titolo per fermare quelle navi e prendere in ostaggio quelle persone, con la corresponsabilità del governo di allora e di M5S.

Dunque?

Dunque voteremo di conseguenza.

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