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Su plastica e bibite solo rumore, la vera manovra è un’altra. Parla Pellegrini (M5S)

Solo un occhio disattento avrebbe potuto vedere nelle polemiche di questi giorni, Mes e plastic tax in primis, che hanno investito il governo, le avvisaglie della fine dell’esperienza giallorossa. Le cose non stanno così. L’esecutivo gode ancora di discreta salute e la manovra che proprio oggi approda al Senato è molto più di uno screzio su due tasse che nel complesso non arriva ai 400 milioni. Di questo è convinto Marco Pellegrini, senatore del Movimento 5 Stelle, che a Formiche.net spiega perché a due settimane dall’approvazione della manovra non è giusto parlare di aspirina per un malato grave. E perché non c’è da temere un terremoto politico dell’ottavo grado. Almeno nei prossimi mesi.

Senatore Pellegrini, la settimana scorsa il governo ha vissuto l’ennesimo psicodramma sulla manovra. Sensazione errata?

Parliamoci con franchezza, le va? Allora, tutto è stato drammaticamente enfatizzato. Ci sono stati contrasti che hanno riguardato aspetti veramente marginali, il grosso della manovra sta da un’altra parte. Ci rendiamo conto che il complesso delle tasse trattate dalla manovra, e cioè Iva, cuneo fiscale e cedolare secca vale circa 26 miliardi. Le tasse di cui si è discusso nei giorni scorsi, plastic e sugar tax, auto aziendali e web tax, pesano per 1,7 miliardi. Non mi pare ci sia paragone.

Insomma, molto rumore per nulla…

Naturalmente. Basta guardare ai numeri, io tolgo 27 miliardi di tasse e ne metto 1,7 va da se che il bilancio è positivo. Poi se ci sono stati scontri su certe cose, fa parte della normale dialettica politica. E comunque vorrei fare notare una cosa: non siamo certo noi del Movimento che abbiamo sbraitato su plastic tax e sugar tax…

Si riferisce ai renziani di Italia Viva?

Certo, hanno fatto tutto loro, bisogna dirlo. Hanno fatto un gran casino, alla fine per fortuna è stato deciso di procastinare tutto di qualche mese. D’altronde era prevedibile, una forza politica appena nata come Italia Viva deve pur in qualche modo affermarsi e fare un po’ di baccano.

Dunque secondo lei parlare di spaccature nel governo è un po’ una forzatura…

Io non le vedo, anzi le dirò di più, vedo una unità di intenti nelle riunioni che abbiamo con il Pd. Non sto negando l’evidenza ma la mia impressione è opposta a quello che si crede. Sicuramente ci sono delle diversità di vedute ma da qui a parlare di spaccature mi pare un po’ troppo.

Parliamo della manovra. Qualcuno dice che è acqua fresca…

Follia, solo a pensarlo. Parliamo di una manovra che sancisce una diminuzione colossale delle tasse. Chi pensa che bloccare l’Iva fosse scontato si sbaglia, in passato abbiamo avuto aumenti dell’Iva che non sono stati congelati, non tutti i governi si sono comportati come noi, non tutti hanno avuto la forza di trovare i soldi per evitare lo scatto delle clausole. E poi c’è un altro aspetto, con questa finanziaria aumenterà la quota di gettito riconducibile alla lotta all’evasione, dunque chi non ha pagato in questi anni, comincerà a farlo. Questi sono dati incontrovertibili, il resto sono chiacchiere.

E del tanto sbandierato Green New Deal che mi dice Pellegrini?

Che in manovra ci sono 6,7 miliardi per la rigenerazione urbana, spalmati su 15 anni. L’ultima volta che se ne era parlato era nel 2008, c’era Berlusconi premier. A questi vanno aggiunti 10 miliardi di soldi per lo sviluppo sostenibile. In più ci sono i soldi ai Vigili del Fuoco.

Prego?

Avrà certamente sentito del sisma di questa notte nel Mugello. Abbiamo stanziato, grazie al Movimento, fondi aggiuntivi per i Vigili del Fuoco che andranno proprio lì. Abbiamo allineato finalmente i loro stipendi, mettendo sul piatto 165 milioni. Facile definire eroi i Vigili se poi non gli si danno i soldi. Noi i soldi glieli abbiamo dati, poi c’è chi preferisce farsi i selfie con loro…

Senatore, ora le chiedo del Mes. Non mi dica che va tutto bene…

No, però non mi faccia essere catastrofista. Il Mes non ha mai rappresentato un pericolo per il governo, mi fa veramente strano parlare di governo in pericolo ogni volta che si discute. Il commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, ha appena detto che i tempi sono maturi per dare impulso alla crescita. Come a dire che quello che andava bene nel 2010 non va più bene ora. Lo stesso vale per il Mes, che è figlio di un’epoca di austerità, che ora grazie a Dio non esiste più. E dunque va tarato in questo senso, altrimenti più che Fondo Salva Stati diventa un Fondo strozza-Stati.

E oggi lo è?

Oggi non è per niente un Fondo Salva Stati, anzi. Quelle regole che sono state scritte devono essere migliorate, punto. Possibilmente tutti insieme.

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