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La prescrizione di Bonafede mette in crisi la giustizia (e il governo). Parla Costa (FI)

La riforma Bonafede potrebbe paralizzare non solo la giustizia ma anche la maggioranza di governo. Il provvedimento, spiega a Formiche.net il deputato di Forza Italia Enrico Costa, viene oggi presentato con una maggioranza diversa e soprattutto con il Pd che all’epoca aveva votato contro. “Oggi per non perdere la faccia i dem chiedono il rinvio”.

Il Movimento Cinque Stelle vuole condannare gli italiani al “fine processo mai”?

È di tutta evidenza e lo rivendicano anche orgogliosamente. Lo hanno ottenuto con lo scorso governo e hanno posticipato l’entrata in vigore della riforma Bonafede promettendo che nelle more sarebbe stata approvata una riforma che velocizzasse i processi. Non l’abbiamo vista, ma loro comunque tengono il punto.

Respinto alla Camera con uno scarto di 20 voti il tentativo del centrodestra che voleva la corsia preferenziale per la sua proposta. La maggioranza è spaccata?

Sì, in tre parti. Ci sono i forcaioli come il M5s, coloro che abbaiono ma non mordono come il Pd e quelli che hanno rigettato l’estorsione del grillini non partecipando al voto.

Il Pd vota con i 5 stelle, ma al contempo sottolinea che la riforma è incostituzionale. Come pesare il loro voto?

I dem mettono le convenienze davanti alle convinzioni. Dichiarano in un modo e votano in modo diametralmente opposto.

Per i grillini la prescrizione è un fallimento dell’ordinamento, per i garantisti invece è il diritto del cittadino a non essere sottoposto eternamente ad un giudizio. Una sintesi è impossibile?

Potrebbe essere possibile a condizione che si dia il via alla cosiddetta prescrizione processuale. Ovvero fasi nell’ambito del processo ben definite, responsabilità del magistrato che ha il procedimento fra le mani, estinzione del processo laddove si superino i tempi stabiliti dalla legge. Ma dubito che una maggioranza di questo genere sia in grado di mettere mano a una riforma così ambiziosa.

L’ha definita una battaglia di civiltà giuridica: adesso come procederete in Aula?

Cercheremo di tornare in Aula per far accettare alla maggioranza di discutere nel merito del provvedimento. Al momento abbiamo un problema: in commissione da quasi due mesi è incardinato senza giungere alla discussione degli emendamenti. E la stessa maggioranza ci ha subissati di audizioni ma fatte con il contagocce: solo due a settimana. Per cui mostrano di aver paura ad entrare nel merito e li comprendo, perché significherebbe decidere, votare e prendere posizione. Ma oggi loro di posizioni ne hanno varie, non una univoca.

La riforma Bonafede potrebbe paralizzare la giustizia ma anche la maggioranza di governo?

È un elemento di crisi perché si tratta di un provvedimento approvato da Bonafede con una maggioranza diversa e con il Pd che all’epoca aveva votato contro. Oggi per non perdere la faccia i dem chiedono il rinvio.

twitter@FDepalo

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