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Ecco le richieste dei sindacati per il rinnovo del contratto gomma-plastica

Parti ancora distanti tra loro per il rinnovo del contratto del settore della gomma plastica e le delegazioni trattanti si ritroveranno al prossimo incontro per trovare una soluzione alla vertenza contrattuale in questione. È finita così, oggi pomeriggio a Roma, il confronto per rinnovare il Ccnl del settore succitato, scaduto il 30 giugno 2019, che riguarda circa 130 mila addetti di più di 5.500 imprese.

LA RICHIESTA SALARIALE

La piattaforma presentata dai sindacati, che prevede la richiesta di 100 euro di aumento contrattuale nel triennio 2019-2022, è stata inviata ad inizio ottobre alle controparti della Federazione Gomma Plastica e di Airp (aderenti a Confindustria). Lo scorso 30 settembre l’Assemblea nazionale di Filctem, Femca, Uiltec aveva sottolineato che la richiesta salariale, inoltrata alle parti datoriali, “tiene conto di quanto previsto dall’accordo interconfederale siglato il 9 marzo 2018 in materia di ‘Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva’. La volontà delle organizzazioni sindacali è di confermare il modello e le prassi consolidate nel settore e presenti nei rinnovi”. I sindacati di categoria hanno riconfermato il ruolo insostituibile del contratto nazionale e che intendono anche rafforzare la contrattazione di secondo livello, aggiornando la normativa del Ccnl in un quadro di relazione che condivida e sviluppi una forte interazione fra i due livelli di contrattazione.

LA PIATTAFORMA CONTRATTUALE

In merito al tema delle relazioni industriali, i sindacati ritengono “indispensabile costruire un sistema partecipativo delle relazioni più efficace, capace di diminuire il conflitto e valorizzare il dialogo, attraverso il rafforzamento dell’Osservatorio nazionale”. La parte riguardante il welfare contrattuale si caratterizza, invece, sull’esigenza di estendere a tutti i lavoratori l’adesione al “Fondogommaplastica” e di rafforzare l’adesione al fondo sanitario “FasG&P”. Per quanto riguarda la questione della formazione le organizzazioni sindacali ritengono che vada rafforzato il ruolo e la struttura dell’organismo bilaterale nazionale, in particolare rispetto alla certificazione della formazione, con l’istituzione del libretto formativo del lavoratore, che deve essere ufficialmente riconosciuto da tutte le aziende firmatarie del Contratto nazionale in questione. Nella piattaforma contrattuale si chiede la costituzione della Commissione paritetica contrattuale nazionale Salute Sicurezza Ambiente affinché, tra le altre cose, possa interfacciarsi al meglio con istituzioni come l’Inail e il ministero della Sanità. Infine, i sindacati ribadiscono la necessità del “superamento di ogni disparità di trattamento fra lavoratori e il maggior coinvolgimento e partecipazione possibile di tutti coloro i quali prestano la propria attività in azienda. In tal senso le organizzazioni sindacali richiedono di rivedere l’intero impianto normativo contrattuale per tutti i temi riguardanti la disciplina dei contratti di inserimento nel mondo del lavoro, favorendo le stabilizzazioni e prevedendo limitazioni all’utilizzo di forme di lavoro temporaneo o a somministrazione”.

L’APPREZZAMENTO PER L’APERTURA DEL CONFRONTO

Il commento di Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, su questa prima assise “in assetto plenario” e’ stato abbastanza positivo: “Apprezzamento-ha detto-per i toni con cui si e’ aperto il tavolo. Scelta importante pur nella differenza di posizioni. Scelte autarchiche di parte non aiutano. Il riferimento e’ a quelle aziende che hanno spiegato direttamente ai lavoratori i rischi della modalita’ di tassazione sulla plastica. E’ una fase delicata:assistiamo a molteplici cambi di paradigma: sui sistemi di processo, su quelli di produzione, sul settore specifico dell’automotive, sui provvedimenti legislativi che insistono sulla forza lavoro. Il confronto e’ la via principale; quindi evitiamo derive. Bene l’apertura di un tavolo sulla plastica sostenibile in sede di governo dove e’ giusto scegliere politiche industriali a favore del ‘Green new deal’ e non verso la ‘Green tax’. Sul versante salariale ci sono le criticita’ dell’articolo 70 del Ccnl (relative alle verifiche periodiche sugli scostamenti salariali rispetto all’inflazione prevista,ndr) che hanno rappresentato questione di conflitto e la voce del welfare che non ha dato i risultati auspicati. Dobbiamo cominciare ad entrare nel merito per raggiungere l’obiettivo del rinnovo prima possibile ,perche’ il contratto e’ la forma per regolare al meglio le relazioni industriali tra di noi”

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