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Spioni russi. Così la Viktor Leonov fa su e giù al largo della Florida

Nei giorni scorsi al largo della costa della Florida è riapparsa una vecchia conoscenza della marina degli Stati Uniti e dei comandi strategici del Pentagono: la “Viktor Leonov”, una nave spia russa che dal 1998 bazzica come routine le acque internazionali davanti a postazioni di valore Usa.

La nuova missione della Leonov è stata smascherata pubblicamente dalla Guardia Costiera – come al solito negata dalla Russia, che chiaramente non può ammettere di avere navi da intelligence dispiegate in giro per il mondo, tanto meno davanti alle coste statunitensi.

Dell’intercettazione se n’è occupata in particolare la USCG di Jacksonville, che ha competenza verso sud, ossia sul prolungamento marittimo che arriva fino a Cape Canaveral, dove sorge il Kennedy Space Center della Nasa. Il più importante dei punti di lancio spaziali americani, ancora più strategico ora che l’amministrazione Trump ha lanciato la Space Force – comando del Pentagono che ha il compito di proteggere gli interessi spaziali americani.

La Guardia Costiera ha diffuso un comunicato pubblico – dopo che sia il Norad che il NorthCom stavano monitorando da vicino le attività della nave. Nell’avviso dei guardiacoste era riportata un’avvertenza per qualsiasi nave tagliasse il quadrante, denunciando “attività rischiose” condotte dall’imbarcazione russa.

La Leonov non risponde alla comunicazioni bridge-to-bridge, non accende le luci di navigazione notturne, non comunica i propri spostamenti. Il Pentagono ha diffuso una nota molto asciutta in cui sostiene di essere a conoscenza della presenza della nave, spiega che per la Russia è un’attività normale (mandare in giro navi a spiare i proprio competitor), ma non avrebbe aggiunto niente su come stava gestendo la situazione.

Chiaramente è un segreto anche il controspionaggio. Non è chiaro cosa sta osservando la Leonov, nella zona, come detto, c’è Cape Canaveral, ma più a sud c’è anche Kings Bay, dove si trovano i sottomarini strategici statunitensi. Poi ci sono gli interessi russi nei Caraibi. Un’area che la nave ha bazzicato sia nel 2014 che nel 2017.

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