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2020, sempre più anno della donna

Buoni auspici per il 2020. Quest’anno la presenza di stelle e pianeti ha accompagnato la fine dell’anno, con Luna, Venere e Sirio che si sono alternati dall’aperitivo alla cena di capodanno.
E, come ogni anno, le previsioni degli oroscopi hanno rassicurato tutti, allontanando la paura di qualcosa di irreparabile che, anche per il prossimo anno, sembra almeno rinviato.

La data del 31 dicembre come passaggio dal vecchio al nuovo anno ha origini molto antiche. Si ritiene che, nel 153 a.C., i consoli romani iniziarono ad assumere la carica a partire dal 1° gennaio, che consacrava, così, l’inizio dell’anno politico. Fu poi Giulio Cesare a stabilire, all’interno del calendario giuliano, il 1° gennaio come inizio dell’anno. E Papa Gregorio XIII, nel riformare il calendario nel 1582, fissò al primo gennaio l’inizio dell’anno, contribuendo alla diffusione della tradizione, almeno nei paesi cattolici.

Il capodanno racchiude il mistero del tempo passato, e di quello futuro. Bisogni e sentimenti che cambiano ogni giorno sembrano chiudersi in un cerchio temporale, alla fine di ogni anno. E mentre sconforta la consapevolezza di non poter rimediare agli errori del passato, assale già il timore dell’incertezza di realizzare desideri e progetti futuri.

Una rappresentazione sublime dell’attesa, il passaggio dell’anno. ‘Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura’, dice il passante al venditore di almanacchi nel ‘Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere’ scritto da Leopardi nel 1832. Una pausa tra consuntivi e preventivi, dunque, il capodanno?
Come ha detto Antonio Gramsci, i capodanni ‘a scadenza fissa…fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria…. Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno’.

Una riflessione che è un richiamo alla ricchezza della vita, al cambiamento, al costante miglioramento di sé e delle relazioni con gli altri. Una consapevolezza della propria fragilità ma anche della propria forza interiore. La consapevolezza di aver vissuto e di voler continuare a vivere ciò che non teme il passare del tempo.

Nella bulimia della festa di chiusura dell’anno, fatta di pantagruelici cenoni, brindisi e auguri stereotipati a parenti, amici ma anche a perfetti sconosciuti, attraverso modalità spesso impersonali, casuali, virtuali, può insinuarsi un senso di malinconia per ciò che di caro è svanito, con l’anno passato, e che sembra mancare di più. Dopo bilanci e buoni propositi, forse qualcosa può davvero cambiare con il nuovo anno anche grazie alle donne. La donna della speranza. La donna dell’uguaglianza, del riscatto, della competenza, della dignità della vita.

Ci crede Papa Francesco che, durante la messa di apertura del 2020, ha espresso potenti messaggi con riguardo alla donna e al suo ruolo nella società. ‘Da Maria, donna, è sorta la salvezza e dunque non c’è salvezza senza la donna. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna’.

E ancora il Papa: ’La donna mostra che il senso del vivere non è continuare a produrre cose, ma prendere a cuore le cose che ci sono…se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, ci stia a cuore la dignità di ogni donna. Dalla donna è nato il Principe della pace. La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l’umanità intera’.

Lo ha affermato con determinazione il Presidente Mattarella in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: ‘Sminuire il valore di una donna e non riconoscerne i meriti nella vita pubblica e privata – attraverso linguaggi non appropriati e atti di deliberata discriminazione – rappresentano fattori in grado di alimentare un clima di violenza’.
E così il Presidente del Consiglio Conte: ‘La violenza contro le donne rimane un’emergenza. Lavoriamo per una svolta culturale, che parta dai giovani’.

E il presidente del Senato Elisabetta Casellati: ‘Una violenza che va fermata con la formazione, la prevenzione, il contrasto e senza concedere sconti a nessun atteggiamento di sopraffazione, da quello fisico a quello psicologico. Nessuna misura penale, processuale o amministrativa potrà mai avere piena efficacia se non vi sarà un impegno altrettanto incisivo sul piano dell’educazione. Le leggi non bastano se le menti non cambiano’.

Sono messaggi al mondo intero contro una cultura patriarcale e maschilista. Un richiamo al ruolo della donna ed a principi condivisi di civiltà per una società migliore, in cui crediamo come auspicio per il prossimo anno. Nel 2020, le voci di tante donne ci accompagneranno, per cambiare la fisionomia del nostro Paese e del mondo. Donne manager, politiche, imprenditrici, sportive, donne delle Istituzioni, in Italia e in contesti internazionali. Donne che promuovono con forza, nel proprio ambito, equità ed equilibrio sociale.

La donna del buon senso e della quotidianità del bene, in un mondo spesso difficile.
Dalla giovanissima Greta Thunberg, simbolo dell’emergenza climatica del nostro Pianeta, ‘persona dell’anno’ secondo The Times, alla Senatrice Liliana Segre che dice: ‘L’odio sta dalla parte sbagliata della storia’. Parole di speranza e di concretezza quelle di Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children in Italia: ‘Il mio auspicio per il 2020 è che il ruolo della società civile, dalle grandi organizzazioni come quella che rappresento alle realtà più piccole che si impegnano quotidianamente nel tessuto sociale, possa essere riconosciuto come parte integrante di ogni azione politica ..Solo lavorando in rete possiamo avere il coraggio della visione, la capacità di perseguire obiettivi che sembrano difficili perfino da immaginare ma in realtà possibili da realizzare. In particolare, mi auguro che il mondo decida di puntare sull’educazione, che può permettere a milioni di bambini, nel mondo e in Italia, di avere i giusti strumenti per costruire il proprio futuro e quello del loro Paese’. E Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, dice: ‘Solo attraverso il pieno ed effettivo riconoscimento di pari diritti e pari opportunità tra donne e uomini, saranno sconfitte discriminazioni e ingiustizie che oggi risultano insopportabili e indegne per un paese civile’.

Queste e altre sono anche le donne della speranza per tutte le altre donne – che sono la maggioranza – che ogni giorno affrontano la vita con coraggio e determinazione.
Vorrei anche concludere con il mio augurio ad ogni donna a guardare sempre avanti dimenticando esperienze sbagliate o dolorose, rimuovendo ricordi che sottraggono energia al presente acuendo la paura del futuro. Sì, attraversiamo il tempo accogliendo il dono della vita, superando le negatività. Conserviamo gelosamente il senso di immagini e di incontri che sono scolpiti nel cuore.
Buon anno!

‘Dicono che prima di entrare in mare
Il fiume trema di paura.
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
Le vette, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano’.
(Khalil Gibran)

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