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Un referendum sicuro, uno possibile e due elezioni. L’analisi di Celotto

Nelle prossime settimane, sulla strada del governo, ci sono quattro appuntamenti. Il 27 gennaio si vota per le regionali in Emilia-Romagna e in Calabria, come ben sappiamo. Un “pareggio” sposterebbe poco negli equilibri fra maggioranza e opposizione. Un clamoroso zero a due invece creerebbe non pochi problemi all’attuale governo. Ma ci sono anche i referendum, uno sicuro l’altro possibile. Come sappiamo è stato chiesto il referendum costituzionale confermativo sulla legge che taglia i parlamentari.

La richiesta del Senato è all’esame della corte di cassazione che deve valutarne la legittimità. Dopo spetterà al governo e al presidente della Repubblica indire il referendum che sarà votato probabilmente prima dell’estate. Sciogliere le camere prima del voto significherebbe tornare a votare per 945 parlamentari e non per 600. Ma con quale legge elettorale?

La vera incognita è invece il referendum abrogativo sulla legge elettorale. Otto regioni di centro-destra hanno presentato una richiesta di referendum abrogativo che eliminerebbe dal Rosatellum tutta la parte proporzionale, lasciando un sistema maggioritario. Questa richiesta deve ancora superare il controllo di ammissibilità da parte della Corte costituzionale, con udienza prevista mercoledì. In buona sostanza la durata del governo Conte 2 e della 18 legislatura non dipendono certo solo da fattori interni al circuito parlamento-governo.


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