Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il governo cede ancora alla Cina. L’accusa di Formentini (Lega)

Oggi alla Camera dei Deputati è finalmente andato in scena il dibattito sulle mozioni che riguardano la situazione di Hong Kong. Un confronto più volte rinviato, tanto che ormai l’attenzione internazionale è rivolta ad altri teatri come l’Iran e la Libia.

Formiche aveva raccontato come Lega e Fratelli d’Italia avessero tentato di mettere pressione sul governo riaccendendo i riflettori del Parlamento sulla sicurezza del 5G e sulle persecuzioni cinesi a Hong Kong, Taiwan e nello Xinjiang. Ma l’esecutivo giallorosso, in Aula rappresentato dal sottosegretario agli Esteri Emanuela Del Re, ha espresso parere favorevole alla mozione di maggioranza e parere contrario a tutte le altre. La Camera ha seguito le indicazioni, approvando soltanto la mozione presentata da Pino Cabras (Movimento 5 stelle, primo firmatario), Lia Quartapelle (Partito democratico), Gennaro Migliore (Italia Viva), Erasmo Palazzotto (Liberi e uguali) e altri. Abbiamo sentito per un bilancio l’onorevole Paolo Formentini, primo firmatario della mozione leghista.

Perché sono state bocciate le mozioni delle opposizioni?

Non lo sappiamo, detto brutalmente. Le nostre richieste non erano diverse da quelle contenute nella mozione di maggioranza. L’unica differenza è che quest’ultima è tutta costruita sul riferimento all’Unione europea e alla risoluzione approvata dal Parlamento europeo.

Quali sono le vostre perplessità?

Quella risoluzione è stata votata il 18 luglio scorso e da allora non se n’è più avuta notizia.

Da allora qualcosa è cambiato…

Certo, soltanto il primo gennaio c’era un milione di persone in piazza a Hong Kong. Va sottolineata l’inesistenza della politica estera europea e l’efficacia di quella degli Stati Uniti con l’Hong Kong Human Rights and Democracy Act.

Iran, Libia, Hong Kong. Quando il governo appare in difficoltà fa appello alle missioni europee.

Scadiamo addirittura nel ridicolo: qual è la visione europea visto che Francia e Italia si sono ritrovate per mesi su fronti contrapposti in Libia per fare solo un esempio?

La Lega ha fiducia in una mediazione europea su Hong Kong?

Ma quale può essere il ruolo dell’Unione europea se l’appello proviene da un governo dove c’è il Movimento 5 stelle, i cui vertici, ricordiamo per esempio Beppe Grillo, entrano ed escono a giorni non alterni dall’ambasciata cinese a Roma e nulla si sa? Ma pensiamo anche alle frequenti visite del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Pechino. L’orgoglio della Lega è dire: noi non prendiamo ordini da Pechino, non andiamo all’ambasciata cinese a prendere ordini, noi ci confrontiamo e dialoghiamo con l’alleato storico, attuale e per noi anche futuro quali sono gli Stati Uniti.

Che cosa chiede la Lega al governo dopo il dibattito in aula di oggi?

Continueremo a chiedere che agli uiguri, ai tibetani, ai cristiani di Cina, ai ragazzi di Hong Kong che protestano pacificamente, ma anche a chi in Taiwan spera di continuare a vivere in una democrazia dobbiamo dare delle risposte, il segnale che esiste un mondo libero alternativo a quello del regime comunista monopartitico. Perché forse si è perso di vista, com’era più chiaro nei decenni scorsi, che c’è un mondo libero e ci sono dei regimi.

Come spiega la bocciatura della vostra mozione, nelle richieste la più forte?

Una parte del governo non se l’è sentita di andare oltre, di infastidire…

Quale parte?

Il Movimento 5 stelle più marcatamente.

È un fattore anche l’apertura alla Via della seta?

Certo, anche il 5G, tutto quello che fa decidere della collocazione internazionale del nostro Paese tra Stati Uniti e Cina. Basti pensare che il ministro Di Maio in audizione alla Camera parlò di nuovi partner che sarebbero nientedimeno che la Cina e l’Iran.

Il Partito democratico è vittima del Movimento 5 stelle?

Non lo so, non mi esprimerei su questo. Sicuramente non c’è un governo che abbia fatto una scelta chiara di appartenenza all’Occidente, al mondo democratico e che si preoccupi con più decisione di temi di sicurezza nazionale come per esempio il 5G. Aggiungo una cosa: secondo me nel periodo futuro vedremo un’efficacia maggiore della NATO rispetto a una non esistenza in politica estera dell’Unione europea.

Parlando di 5G: un senatore statunitense ha presentato una proposta di legge per limitare la condivisione di informazioni di intelligence verso quei Paesi alleati degli Stati Uniti che però hanno scelto di affidarsi ai colossi cinesi delle telecomunicazioni. Un avvertimento anche all’Italia?

Su questo c’è stato più di un avvertimento all’interno dell’alleanza atlantica. E ricordiamo anche la relazione del Copasir. Ci sono i segnali, le segnalazioni ma ci sono ormai anche i dati di fatto. Bisogna però agire in modo coerente, cosa che non vediamo da parte di questo governo.

×

Iscriviti alla newsletter