Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il jihad si nasconde in Europa. L’attacco di Parigi lo conferma

Se ne parla per un giorno, stavolta forse solo per qualche ora vista la gravissima crisi tra Stati Uniti e Iran, e poi ci dimentica, ma la frequenza di attacchi estremisti soprattutto in Francia resta molto alta e conferma che il jihadismo alberga in Europa e che le crisi mediorientali e l’eventuale ritorno di foreign fighter possono solo complicare la situazione.

Il fatto è avvenuto a Villejuif, vicino a Parigi, dove un uomo che indossava la djellaba, il tradizionale abito del Nord Africa, ha aggredito a colpi di coltello alcune persone e il bilancio è di un morto e due feriti. L’uomo avrebbe gridato “Allahu Akbar” ed è stato poi ucciso dalla polizia in un centro commerciale mentre cercava di fuggire. Nell’immediatezza del fatto la routine è la solita per cercare di capire se si tratti di vero terrorismo o di altro: spesso, forse troppo spesso, si è tentato di far passare per malati di mente attentatori che invece mettevano in pratica i dettami del jihad.

Nei mesi scorsi ci sono stati alcuni episodi isolati e il più grave fu quello avvenuto il 3 ottobre nella questura di Parigi dove un impiegato “modello” convertitosi all’Islam da un anno e mezzo uccise quattro funzionari di polizia. Imbarazzati tentativi di ridurre la strage a motivi personali furono spazzati via in un paio di giorni quando fu chiaro che quell’uomo era radicalizzato e voleva la strage. Alla fine di agosto, invece, un afghano richiedente asilo di 33 anni uccise un diciannovenne e ferì altre 8 persone a una fermata dell’autobus a Lione colpendo all’improvviso con un coltello. In precedenza, a maggio e sempre a Lione, un giovane, dichiaratosi militante dell’Isis subito dopo l’arresto, aveva lasciato un pacco-bomba che esplose ferendo 14 persone.

Sappiamo che la situazione in Francia è molto delicata e che le aree più disagiate stanno diventando sempre più pericolose per le forze di polizia. Sappiamo anche che l’Italia è terra di frontiera e che l’innalzarsi delle tensioni, dalla Libia allo scontro Usa-Iran, può essere la scintilla per singoli radicalizzati che intendono colpire un cittadino o un obiettivo occidentale solo perché tali. Da Parigi è arrivato l’ultimo segnale di una costante guerra sotterranea.

×

Iscriviti alla newsletter