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Che amarezza il matrimonio Pd-M5S sulla prescrizione. Parla Nobili (Iv)

Spiace che il Pd si sia piegato così al giustizialismo grillino. Lo dice a Formiche.net il deputato renziano Luciano Nobili, che traccia la rotta di ItaliaViva non solo in merito al voto di Iv contro la maggioranza sulla riforma Bonafede, ma anche sulle future strategie del governo Conte nel 2020 visto che “nel 2019 ha fatto il suo dovere evitando l’aumento dell’Iva, ma adesso faccia le cose che servono al Paese”. E in ottica regionali chiude alla ricandidatura di Emiliano in Puglia.

Il ministro della Giustizia Bonafede accusa Iv di essersi “isolata dalla maggioranza votando insieme a Forza Italia e alle opposizioni”. Come rispondete?

Dinanzi ad una barbarie giuridica come quella che Bonafede compie con la cancellazione della prescrizione, siamo felici di essere contrari anche a costo di essere i soli. Evidentemente il processo di fusione tra Pd e M5S è in una fase più avanzata rispetto a ciò che immaginavamo.

Perché pensate che il nuovo Pd si stia spostando su una linea di maggiore contiguità con i grillini?

Il Pd si è ridotto a rinunciare ad un principio cardine dello stato di diritto, in nome di un’alleanza di governo. Siamo al paradosso che i dem preferiscono la legge Bonafede-Salvini a quella Orlando. Un processo che non ci interessa, perché noi saremo da tutt’altra parte. Spiace che il Pd si sia piegato così al giustizialismo.

Fino a ieri non lo era? Cosa è mutato?

Quando governavano assieme Lega e M5s, era Salvini a dettare l’agenda del quotidiano. Oggi nel Conte 2 vedo un Pd assolutamente pentastellato. Da questo schema noi di Iv non ci faremo contagiare. Siamo al governo con loro perché era necessario fermare Salvini, impedire l’isolamento dell’Italia in Europa ed evitare l’aumento delle tasse: tre obiettivi che abbiamo centrato. Ma adesso occorre rilanciare l’economia: mi auguro che i nostri partner siano disponibili, facendo presente che abbiamo già pronte una serie di proposte come la riforma dell’Irpef e il piano shock delle infrastrutture. Il governo Conte 2 nel 2019 ha fatto il suo dovere evitando l’aumento dell’Iva, così come noi abbiamo fatto regolarmente i compiti a casa e siamo pronti al confronto con la maggioranza. Ma in questo 2020 faccia le cose che servono al Paese.

Cosa chiedete in concreto?

Ricordo al ministro Bonafede che siamo stati lealissimi in seno alla maggioranza, a cui abbiamo inviato numerosi messaggi sui punti in cui eravamo in disaccordo. Abbiamo atteso e ci siamo fidati della possibilità che si arrivasse ad un accordo, siamo ancora disponibili a prendere parte a nuovi vertici se verranno convocati. Però una proposta di mediazione devono farla Bonafede, Conte e il M5S altrimenti non potremo che votare la proposta Costa, senza per questo voler compromettere l’esperienza di governo. Ma sta mancando una proposta di sintesi. Inoltre sin dall’inizio ci siamo detti disponibili a discutere di una riforma del processo penale che contenesse tutti gli elementi come la certezza della pena, la tutela delle vittime, tempi certi.

Ma poi?

Una riforma che al contempo inglobi anche le garanzie per gli imputati innocenti, che in questo Paese non devono essere condannati al “fine processo mai”.

La revoca delle concessioni ai Benetton decisa da Di Maio trasforma l’Italia da Stato di diritto a “Stato totalitario”?

Non drammatizzerei. Iv sostiene che chi ha subìto la tragedia di Genova, su cui in troppi hanno speculato, deve ottenere giustizia. Bisognerà stabilire colpevoli e responsabilità. Il nodo è che i responsabili non potranno essere individuati da Iv o dal M5s, ma solo dalla magistratura il cui lavoro va atteso con fiducia. Aggiungo però che su un tema regolatorio per le concessioni l’Italia poteva fare meglio.

Come?

Sulle concessioni sono stati commessi alcuni errori, troppo spesso tra i controllati e i controllanti non c’è stata trasparenza, c’è stato scorso utilizzo di imprese terze: su questo punto non c’è una forza politica che può fare la morale alle altre. Ma oggi far passare il messaggio a coloro che vogliono investire in Italia che qui su investimenti pluriennali e strategici si cambia idea solo per ragioni di propaganda, è devastante.

In questo contesto come si inseriscono le tensioni in vista delle regionali in Puglia dove non vi piace Michele Emiliano sostenuto dal Pd?

Anche su questo, vorrei precisare che la posizione di Iv è forte perché è nitida e non è mai cambiata. Non ci interessa la possibilità che la Puglia resti in mano di Michele Emiliano e lo abbiamo reso noto in tempi non sospetti a tutti, chiedendo altre candidature, ma ci è stata chiusa la porta in faccia. Non è stata la nostra una richiesta isolata, come dimostrano le parole di Calenda e di altri. Qualcuno dimentica la guerra quotidiana fatta da Emiliano ai governi Renzi e Gentiloni, il suo lavoro per impedire il salvataggio dell’Ilva e tante altre azioni messe in pratica come se fosse un nemico dei governi dem. Per cui metteremo i voti del renziani pugliesi a disposizione di chi racconterà un modello diverso, di Puglia e di Paese.

twitter@FDepalo

 

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