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Scambio di cinguettii al vetriolo fra Cina e Usa (in Italia)

Roma, Italia. La nuova Guerra Fredda fra Cina e Usa passa anche via Twitter. Martedì pomeriggio è andato in scena un duro scambio di colpi fra i profili social dell’ambasciata cinese e quella americana in Italia. Occasione del battibecco un video postato dal profilo di Palazzo Margherita in cui il Segretario di Stato americano Mike Pompeo mette in guardia la platea del Silicon Valley Leadership Group, lobby californiense delle aziende tech, dal furto di proprietà intellettuale di cui è accusata la Cina.

“È un problema reale, non solo per le aziende coinvolte, perché mina alla base l’economia dell’innovazione – chiosa l’ex numero uno della Cia – nelle mani dell’Fbi ci sono almeno mille casi di furti di proprietà intellettuale, quasi tutti cinesi”.

Poi l’affondo finale, con un occhio alla rete 5G: “In Cina la legge obbliga le aziende a condividere informazioni con l’intelligence, e se il Partito comunista cinese entra nella tua tecnologia c’è un rischio enorme per la sicurezza nazionale”. Il Pcc, rincara il profilo dell’ambasciata a Roma citando il segretario, “anche se fornisce rassicurazioni riguardo l’utilizzo pacifico delle tecnologie, dovreste sapere che esiste un rischio enorme”.

Tanto è bastato per scatenare l’ira delle feluche cinesi a Roma. Che dal loro profilo Twitter hanno cinguettato contro l’ambasciata di Lewis Eisenberg. “Gli #USA – alcuni loro funzionari – si pongono sfide eccezionali, come voler diffamare gli altri in ogni modo. Anche se parlano sempre come fossero custodi unici della verità, dovrebbero sapere che una menzogna resterà sempre tale”.

Nessuna risposta alle dure accuse da parte dell’ambasciata Usa. Non è la prima volta che la missione diplomatica del Dragone in Italia usa toni così tranchant su Twitter. Si era già resa protagonista, a fine novembre, di un incidente diplomatico con il governo italiano, condannando senza appello una conferenza stampa organizzata da un gruppo di parlamentari bipartisan al Senato insieme (in videoconferenza) al segretario di Demosisto e leader delle proteste a Hong Kong Joshua Wong. “Un comportamento irresponsabile” sentenziò il profilo Twitter scatenando una reazione corale di indignazione da parte della politica italiana, chiusa con una ferma presa di posizione del governo.

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