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Austostrade, plastic e sugar tax. Il Milleproroghe spiegato da Baldino (M5S)

Il decreto Milleproroghe, quel calderone dove finiscono dentro tutti i provvedimenti non approvati nel corso dell’anno prima, è ancora in fase di gestazione, alla Camera, in commissione Affari Costituzionali. Eppure è già tempo di conclusioni, per capire cosa uscirà (o entrerà) dal cilindro. I dossier caldi, non mancano. Da Autostrade, fino alle cosiddette tasse verdi, passando alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Formiche.net ha sentito Vittoria Baldino, deputata del M5S, che del Milleproroghe è relatrice.

IL DOSSIER AUTOSTRADE

Prima questione, la possibile revoca delle concessioni autostradali ad Atlantia, la holding per le infrastrutture della famiglia Benetton. “Presto si arriverà ad una decisione”, spiega Baldino, “sul futuro delle concessioni ad Autostrade. Per quanto ci riguarda la posizione del Movimento 5 Stelle è sempre la stessa: per noi l’unica strada giusta è la revoca delle concessioni. Consideriamo la revoca il passaggio necessario per rivedere tutto il sistema di concessioni degli ultimi vent’anni e per avviare anche la diminuzione strutturale dei pedaggi. E lo Stato ha il dovere di far rispettare il principio del chi sbaglia paga. Lo dobbiamo non solo alle famiglie delle vittime della tragedia del Ponte Morandi, ma anche a tutti gli italiani che ogni giorno viaggiano sulle nostre autostrade”.

LE TASSE VERDI

L’altro fronte riguarda le tasse verdi, ovvero sugar e plastic tax. Due imposte che nei mesi scorsi hanno scatenato fior di polemiche, innescando la reazione delle relative filiere produttive. “Abbiamo valutato di posticipare gli interventi su plastica e zucchero, che ricordo hanno una portata di qualche centinaia di milione di euro, a fronte di una manovra complessiva di circa 30 miliardi, in cui tagliamo tasse per lavoratori e famiglie, per dare maggiore tempo al sistema produttivo di recepire i cambiamenti. Sono misure presenti in moltissimi altri Paesi europei che ci aiuteranno a superare modelli produttivi e alimentari dannosi per l’ambiente e la salute”.

UN PUNTO DI PARTENZA

La relatrice al Milleproroghe tiene a chiarire un punto su tutti. Il decreto costituirà quella base sulla quale erigere la politica economica del governo giallorosso. “Il decreto è uno strumento di cui governo e Parlamento dispongono per ovviare ad alcune inefficienze del sistema Paese che ci portiamo avanti da anni di cattiva gestione. Spesso le amministrazioni non sono riuscite a far fronte agli aggiustamenti necessari per adempiere alle disposizioni di legge nel frattempo intercorse. È nostro obiettivo impiegarlo nel modo migliore, cercando di dare ai cittadini risposte che attendono da anni, come la stabilizzazione dei lavoratori precari della Pubblica amministrazione o di coloro che operano negli enti colpiti dal sisma. Tuttavia, il decreto Milleproroghe resta un mezzo utile a far fronte a problematiche di breve periodo e non rappresenta uno strumento di programmazione economica o politica a lungo termine”.



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