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Conte vuole rimpiazzarci (ma ci metta la faccia). L’affondo di Giachetti

Il Pd sta spaccando il centrosinistra e Italia Viva non è isolata. E chi fa di Iv un problema non fa altro che cercare un alibi per la maggioranza, confessa a Formiche.net il renziano Roberto Giachetti. È stato il premier, dice, a cercare continuamente nuove maggioranze in Parlamento, come ha ammesso lo stesso Goffredo Bettini, voce di Zingaretti.

Quindi è Conte che cerca altre maggioranze?

È sotto gli occhi di tutti. C’è una concezione del governo e della maggioranza figlia della dottrina Franceschini: se Iv minaccia una mozione di sfiducia, di fronte a una evidente forzatura del Guardasigilli che pretende il voto su una legge fatta dal precedente governo senza una discussione, allora vuol dire che Iv sfiducia l’intero governo. Se invece solo tre partiti su quattro della maggioranza sono in accordo su un punto, allora è tutto normale. Osservo che siamo in presenza di qualcosa del tutto irrituale: si porta in Consiglio dei ministri un provvedimento su cui non si è discusso in precedenza, mostrando assenza di sensibilità verso il partito che non è d’accordo.

Il risultato?

Non hanno il coraggio di dire “voglio cacciare via Iv”, e così fanno credere che siamo noi a voler uscire dalla maggioranza. In realtà è una evidente forzatura per cacciarci via senza neanche metterci la faccia.

La crisi di governo è già nei fatti?

La crisi di governo è l’umiliazione del metodo, e si sta procedendo a passi spediti. Segnalo che in tutta questa vicenda si sta scaricando tutta la responsabilità su Iv, per tenere ben coperte le altre questioni sul tavolo, come ad esempio i decreti sicurezza. Vorrei notare che due esponenti dello stesso governo, Mauri e Crimi, in pochi minuti hanno detto il primo che si è trovato l’accordo per separare il tema sicurezza da quello immigrazione, e il secondo poco dopo che non c’è stato alcun impegno preso. Come è noto, sul tema della sicurezza lo scontro frontale non è con Iv, bensì tra M5s da un lato, e Pd+Leu dall’altro. I dem hanno anche il fiato sul collo delle Sardine, che propongono al premier di superare completamente i decreti sicurezza. È questo un corto circuito tutto interno all’esecutivo su cui nessuno dice nulla.

Perché?

Perché è molto più comodo porre il problema di Iv, che è solo un alibi. Ovvio che ci sono problemi nel governo per trovare delle sintesi, ma dovrebbe essere la logica naturale dei governi di coalizione.

Ma non è stato l’ideologo del governo giallorosso, Goffredo Bettini, il primo a parlare di altre maggioranze?

L’unica cosa che riconosco a Bettini, il deus ex machina di Zingaretti, è che almeno ci ha messo la faccia, senza imitare altri esponenti che lavorano nell’ombra per ottenere risultati. Anche lui ha avuto qualche contraccolpo dopo quelle parole, ma resta il fatto che sin dall’inizio di questo governo Bettini ha dato un apporto significativo non solo alla formazione dell’esecutivo, ma anche alla linea zingarettiana. L’ideologo dell’accordo strutturale col M5s è lui, sin dalla campagna elettorale per le primarie piddine. Per cui è evidente che chiunque si contrapponga al disegno bettiniano, così come da sempre lo ha immaginato, viene da lui liquidato.

Si riferisce a Renzi?

No, affatto. Bettini non ha liquidato Renzi, che per fortuna rimarrà quello che è. Ma sta liquidando il Pd nel suo progetto. Ieri Morassut sulla prescrizione si è permesso di dire che è una discussione aperta: subito è stato rimbrottato dal capogruppo M5s in commissione giustizia che lo ha accusato di vaneggiare, perché si tratterebbe di un capitolo chiuso. Ciò dimostra a quale livello di subalternità ai grillini la linea Bettini sta portando il Pd.

La corsa di Iv alle regionali in solitaria è la fisiologica risposta alle incomprensioni nella maggioranza? O ci sarà un passo indietro?

È la fisologica risposta a chi ritiene che Iv sia un’appendice a cui comunicare decisioni già prese. Se il Pd pensa di individuare un candidato da far accettare così com’è, vuol dire che è lo stesso Pd a decidere con tale condotta di voler spaccare il centrosinistra. Quando il Pd pone la candidatura di Emiliano in Puglia mostra di ignorare che il governatore uscente ha in passato picconato lo stesso Pd, al pari di D’Alema, e come ha mal gestito dossier importanti (Xylella e Ilva). Non siamo noi a rompere la coalizione per formulare un’altra candidatura, ma siamo noi che inevitabilmente ci vediamo costretti ad immaginare un’alternativa. Qualcuno vorrebbe far vedere che Iv è isolata: credo sia un film che non esiste su nessuno schermo.

twitter@FDepalo

 



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