Il coronavirus manda a tappeto la Borsa e surriscalda lo spread. L’epidemia che ha contagiato anche l’Italia sta impattando significativamente su due dei principali indicatori dell’economia italiana, i listini e il differenziale Btp/Bund. Questa mattina, all’indomani delle misure straordinarie di contenimento decise dall’esecutivo, i mercati finanziari, preoccupati soprattutto dalla paralisi alla quale sono esposte vaste parti del Paese, per altro tra le più produttive, nel tentativo di contenere il contagio, hanno presentato un primo conto del coronavirus.
Il differenziale di rendimento tra titoli decennali italiani e omologhi tedeschi – uno dei più seguiti termometri sulla tensione che si percepisce intorno a un Paese – è salito di una decina di punti base: venerdì aveva chiuso in ribasso sotto 135 punti base, oggi si riporta rapidamente in area 145. Anche il mercato azionario registra un andamento in profondo rosso, come anticipato dai future fin dalla prima mattina: Piazza Affari peggiora al -4,4% dopo le prime battute, maglia nera tra le principali europee: scattano sospensioni a raffica di singoli titoli, mentre crolla anche il resto delle piazze Ue, con andamenti in peggioramento: Parigi perde il 3,5%, Madrid scivola del 3,1%, Londra arretra del 2,9% e Francoforte del 3,6 per cento.
Non è un caso che proprio questa mattina si sia tenuta a Milano una riunione straordinaria della Consob, con l’obiettivo di seguire minuto per minuto l’andamento delle contrattazioni e nel caso ci fossero crolli delle quotazioni, disporne la sospensione. Non potendo imporre la chiusura di Piazza Affari, potere che spetta al capo della Protezione Civile, Consob seguirà comunque con grande attenzione l’andamento, per evitare ogni fenomeno distorsivo e di speculazione.
Su Borsa e spread devono comunque aver pesato le parole del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che ieri in un’intervista a Bloomberg, ha spiegato come l’impatto del coronavirus sul Pil dell’Italia potrebbe essere di oltre lo 0,2%. A livello globale Visco ritiene che se non si vedranno rapidamente gli effetti di una ripresa in seguito al coronavirus allora sarà necessario agire in modo coordinato. “Dobbiamo usare le politiche di bilancio perché la politica monetaria è già molto accomodante a livello mondiale”, ha spiegato il governatore.
Le ultime previsioni del governo dell’inverno scorso guardavano a un +0,6% per il 2020 ma lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, pur continuando a professare ottimismo e respingendo le ipotesi di rischio recessione, ha ammesso che, di fronte a un impatto significativo del virus, l’esecutivo è pronto a rivedere le stime. E punta tutto sull’attuazione delle misure della manovra, e su nuovi strumenti pro-crescita da mettere in campo in primavera, per limitare l’impatto.