E se l’economia cinese si riprendesse più in fretta del previsto dal coronavirus? Il flagello che ha colpito la Cina e messo in seria discussione l’intera crescita globale potrebbe avere paradossalmente l’effetto di innescare un rimbalzo dell’economia cinese e dunque anche del resto del mondo. Ne sono più che convinti gli analisti del Credit Suisse, una delle più grandi banche di investimento al mondo. La tesi contenuta in un report appena diffuso è questa: l’impatto dell’epidemia su commercio e mercati non si può negare che ci sia stato. Ma sarà temporaneo e quando il picco dell’epidemia sarà stato raggiunto allora ci potrebbe essere un colpo di reni della Cina.
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
“Proprio quando la ripresa della produzione industriale in Cina stava accelerando, è stata frenata”, scrivono gli esperti della banca svizzera. “L’epidemia di coronavirus pone una nuova sfida all’economia globale, poiché ha interrotto le catene di fornitura globali e ha causato una notevole incertezza. In risposta, abbiamo leggermente ridimensionato le nostre previsioni di crescita per l’economia globale”. Tuttavia, “riteniamo che il secondo semestre di quest’anno dovrebbe registrare un solido rimbalzo, man mano che le condizioni si normalizzeranno”. Tradotto, una volta messo sotto controllo il virus, l’economia cinese tornerà rapidamente a correre.
C’è un altro passaggio significativo del report, riguardante sempre la Cina. “La nostra opinione è che l’epidemia di coronavirus sia uno shock che aumenterà la volatilità macroeconomica più di quanto non deprima la crescita media”. Il messaggio è chiaro. Le probabilità che la ripresa sia superiore al danno arrecato al coronavirus, è alta. “Riteniamo che i driver della domanda finale sui principali mercati sviluppati non saranno danneggiati dal virus, e la crescita dovrebbe essere più solida nel secondo semestre, quando l’offerta raggiungerà la domanda. Inoltre, ci aspettiamo che la politica monetaria e fiscale – soprattutto in Asia (ovvero le misure antivirus messe in campo da Pechino, ndr) – sostenga l’attività economica”.
OCCHIO ALL’EUROPA
Se la Cina dunque riuscirà quasi certamente a superare l’emergenza e rianimare la propria economia, per l’Europa potrebbe mettersi diversamente. “Nell’Eurozona, la nascente ripresa degli indicatori ciclici registrerà una brusca inversione di tendenza nei prossimi mesi a fronte dell’impatto economico del coronavirus”, fanno sapere dal Credit Suisse. “Il calo delle esportazioni verso l’Asia e le interruzioni delle catene di fornitura porteranno probabilmente a una flessione delle indagini sul settore manifatturiero. La Germania è molto esposta ad entrambi”. Tuttavia, “riteniamo che questa interruzione si rivelerà temporanea e l’attività dovrebbe quindi trovare un nuovo vigore una volta che le restrizioni sull’attività cesseranno”.
“Ma i rischi al ribasso sono seri e questo nuovo shock – anche se di breve durata e soprattutto per l’approvvigionamento – potrebbe spingere l’Eurozona ancora al ribasso. Ulteriori danni agli introiti delle imprese potrebbero significare un aumento della disoccupazione e un indebolimento degli investimenti, che danneggerebbero la domanda interna, fino a questo momento resiliente”.