Parlamento italiano chiuso, causa coronavirus. Nei giorni dell’emergenza nazionale è più di una suggestione. A lanciarla, Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia e presidente dell’Aiad, l’associazione delle imprese per l’aerospazio.
In un tweet Crosetto scrive: “C’è un luogo chiuso dove ogni settimana per ore si ritrovano centinaia di persone, provenienti da tutta Italia. Persone che viaggiano in continuazione su aerei, treni, mezzi pubblici e che incontrano centinaia di persone in luoghi pubblici, in continuazione. Il Parlamento…”.
In effetti, per chi avesse almeno una volta deambulato per il Transatlantico, nei giorni in cui c’è seduta, è spesso un gran brulichio di deputati. Alla bouvette poi, in fondo al Transatlantico a destra, luogo ad alta concentrazione di parlamentari, più che mai. Stessa storia per il Senato, anche se la sala di transito dei senatori è decisamente più piccola. Il dubbio che il Parlamento possa trasformarsi in un focolaio da coronavirus, c’è.
Ma per il momento rimane solo un dubbio. Domani, 24 febbraio, alla Camera è in calendario il ddl Costa che cancella la prescrizione. Mentre in settimana il premier Giuseppe Conte potrebbe essere chiamato a riferire in Parlamento. Che non chiude. Per ora.