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Bollette, mutui e assicurazioni. Ecco le misure del governo per aiutare l’economia

Il governo italiano entra, finalmente, in azione contro il coronavirus. Proprio nel giorno in cui dalla Svizzera arriva la notizia clamorosa dello stop al 90esimo Salone dell’auto di Ginevra, l’evento mondiale più importante per l’automotive, capace di attirare ogni anno fino a mezzo milione di persone. Un danno non solo per l’economia Svizzera ma anche per le imprese dell’indotto e le case automobilistiche coinvolte.

Il governo ha dato infatti vita alle prime  e concrete misure a sostegno dell’economia. Obiettivo, dare a quelle imprese colpite dall’epidemia e incapaci di operare a causa delle quarantene imposte dagli enti locali, un po’ di ossigeno, onde evitare di chiudere definitivamente i battenti. Il tutto in attesa che dall’Europa arrivi un primo via libera all’utilizzo della flessibilità sul disavanzo, condizione essenziale per attivare investimenti pubblici, dunque spesa, sui territori. Operazione, quest’ultima che potrebbe finire in un secondo provvedimento.

LE MISURE 

Il pacchetto all’esame del governo e frutto della collaborazione tra tecnici del Tesoro e del ministero dello Sviluppo, ruota intorno a tre nuclei: le bollette sospese per 6 mesi, lo stop alle rate dell’assicurazione dell’auto e un maggior credito alle imprese. Per quanto riguarda la prima misura, quella relativa al pagamento delle bollette energetiche, non saranno dovute per sei mesi e l’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) si occuperà anche delle modalità di rateizzazione delle fatture e degli avvisi di pagamento.

Poi c’è la questione assicurazioni. Qui sul tavolo dei ministri riuniti a Palazzo Chigi, è finito lo stop ai termini per i versamenti dei premi assicurativi Rc e dei diritti annuali che le imprese versano alla Camera di commercio, così come le sanzioni. Le aziende potranno anche sospendere per 12 mesi il pagamento delle rate dei mutui agevolati concessi da Invitalia, anche se qui serve prima l’intesa con l’Associazione bancaria. Infine, come chiesto da tutte le associazioni datoriali, Confindustria in testa, che nei giorni scorsi hanno incontrato il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, arrivano le agevolazioni per un anno nell’accesso al Fondo di Garanzia per le pmi, agroalimentari incluse, per sostenere la liquidità del tessuto produttivo.

UNA MANO DAL FISCO

Non è finita. Perché il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ha fornito nel pomeriggio ulteriori dettagli circa il decreto per il coronavirus finito in Cdm. Anche il Fisco farà la sua parte. Previsto infatti “un rinvio per il settore turistico e ci sarà anche una proroga di termini generale sul Paese per le trasmissioni di informazioni del 730”, propedeutico alla dichiarazione del reddito.

SECONDO DECRETO?

Attenzione però, perché parallelamente al primo decreto, potrebbe saltarne fuori un secondo, contenente misure di rilancio dell’economia. L’obiettivo del governo è chiaro: da una parte si mira ad anestetizzare gli effetti del coronavirus, dall’altra, secondo decreto, si tenta di imprimere nuova spinta alla produttività. Qui però Gualtieri è stato più cauto, perché c’è il problema delle coperture. L’Italia, col debito astronomico che si ritrova, ha poco spazio di manovra e l’unica possibilità è ricorrere alla flessibilità sul deficit concessa dall’Ue (qui l’intervista in merito all’economista Gustavo Piga). “C’è una fase due per intervenire con un ristoro economico e per la ripresa. Questo sarà il secondo decreto per il quale stiamo facendo una ricerca delle risorse. Fortunatamente la situazione delle finanze pubbliche è buona e ci avvarremmo della necessaria flessibilità europea tenendo sempre sotto controllo i conti”.

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