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È tempo di unità, poi si torni alla competizione elettorale. Parla Diamanti (YouTrend)

Mentre il governo è alle prese con gli effetti del coronavirus, è “agghiacciante” che parti della politica provino “a mettere in atto un ribaltone politico – con tutto il caos istituzionale che ne seguirebbe”. In pochi caratteri, quelli previsti da Twitter, Giovanni Diamanti, cofondatore di YouTrend e analista politico, lancia delle stilettate a quelle forze politiche che in un momento di crisi come quello che sta affrontando l’Italia, cercano di trovare alternative all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il riferimento è non solo a Matteo Salvini, che dal suo punto di vista di forza di opposizione sottolinea quelle che ritiene le inadempienze del governo, ma anche a Matteo Renzi, che essendo invece parte della maggioranza di governo non dovrebbe seguire Salvini nelle polemiche. Formiche.net ha raggiunto Diamanti per approfondire il ragionamento.

Diamanti, nel suo tweet parla di un pezzo di politica che approfitta delle difficoltà del coronavirus per mettere in atto un ribaltone politico. A chi si riferisce?

Alle dichiarazioni di Salvini sul governo di unità nazionale, alle voci su presunte manovre, uscite anche sul Corriere della Sera, che coinvolgerebbero anche Italia Viva, che mai ha nascosto di gradire un nuovo governo con un nuovo premier.

L’obiettivo è sempre Conte, quindi. Che riflessi può avere, a suo giudizio, sui cittadini una proposta del genere?

Fatico a valutarla da un punto di vista meramente politico. Penso il giudizio vada dato guardando lo scenario in cui siamo immersi: una crisi epidemica importante, la più importante degli ultimi decenni. Da un lato la proposta rende abbastanza implicito che queste forze politiche non ritengono l’attuale governo adeguato a gestire la vicenda, e questo va nella direzione opposta rispetto a quella annunciata a parole da tutti, ovvero “rasserenare i cittadini” ed evitare allarmismi inutili.

Dall’altro?

Dall’altro mi pare rischioso proporre un cambio di governo in una situazione così delicata, significherebbe sostituire persone che conoscono la situazione e il problema con persone che sicuramente in questi ultimi giorni hanno avuto meno rapporti con la comunità scientifica e che conoscono meno i dati e la situazione.

Ma se il governo avrebbe gestito male la crisi, come sostiene Salvini, perché non chiedere che se ne assuma la responsabilità lasciando il campo a un nuovo esecutivo?

Io capisco la legittimità della richiesta di Salvini, troverei più bizzarro se lo seguisse nelle polemiche un partito di maggioranza come Italia Viva, ma in ogni caso mi limito ad osservare che non si tratta proprio di un atteggiamento di “unità nazionale”, e che va nella direzione opposta rispetto alla ricerca di un clima più “disteso”.

La possibilità che Renzi possa effettivamente mettere a rischio il governo è concreta? Se non ora, quando la crisi del coronavirus si andrà affievolendo…

Non è un mistero che Renzi non ami Conte e questo governo. Detto questo, potrebbe sicuramente provarci ma solo per sostituirlo con un altro governo, cosa non facile. I sondaggi dell’ultimo periodo per Italia Viva sono complessivamente negativi, dubito voglia far cadere l’esecutivo senza un’idea concreta per una nuova alleanza governativa, rischiando di andare a votare.

Tra chi non vuole andare a votare c’è anche il Movimento 5 Stelle. La crisi che sta attraversando – incertezza sugli Stati Generali e la difficoltà nella scelta delle candidature per le regionali – pensa sia irreversibile?

Sicuramente è una crisi pesante. Per provare a uscirne devono dare risposte forti sui temi dell’identità, della classe dirigente e soprattutto della leadership: al momento, però, non mi pare ci stiano riuscendo, non penso che Crimi possa essere la soluzione.

E Di Battista, invece?

Rappresenterebbe una virata drastica per il MoVimento, che in occasione del 2018 con Di Maio scelse una apertura a nuovi mondi, più moderati, e un messaggio di rassicurazione. Però sicuramente sarebbe un segno importante di discontinuità.

Ultima battuta, invece, sul Partito democratico. Come si sta comportando in questo momento di crisi, prima di governo e ora con il coronavirus?

Sulla crisi legata al coronavirus ha scelto un profilo basso, sostenendo il governo. Nel complesso, l’ultimo mese per il Pd è stato positivo nei sondaggi, la vittoria in Emilia-Romagna ha ridato entusiasmo e forza al partito. Ma alle regionali di maggio la sfida sarà più difficile, c’è una forte confusione sulle alleanze che limita la competitività del centrosinistra. Il rischio è quello di vincere solo la Toscana.

Alle regionali, però, si arriva con la crisi del coronavirus alle spalle. Quale appello lanciare alle forze politiche?

Non sono nessuno per lanciare appelli ma mi aspetto una bella competizione. Spero la crisi del coronavirus passi presto, perché le campagne elettorali hanno bisogno delle piazze, del contatto tra le persone. È il bello della democrazia.


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