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Gas a Cipro. La strategia militare di Usa e Grecia fermerà Erdogan?

Non si ferma la tensione nel Mediterraneo orientale sul gas a Cipro e sulla geopolitica delle isole greche, in cui la Turchia vuole recitare un ruolo nonostante non abbia l’appoggio di leggi e trattati internazionali. Anche per stemperare la verve di Ankara, ieri si è svolta un’esercitazione congiunta tra Usa e Grecia con elicotteri Apache ai piedi del monte Olimpo: un messaggio chiaro a Erdogan che minaccia non solo il gas a Cipro ma anche la sicurezza in Siria, dove si registra la posizione dell’Italia, a cavallo tra gli interessi nazionali sul gas nella Zona econmica esclusiva cipriota e quelli energetici in Libia.

QUI GRECIA

Tutte le isole greche hanno diritto alla Zee e alla delimitazione dei blocchi. Lo ha detto a chiare lettere l’ambasciatore degli Stati Uniti in Grecia, Jeoffrey Pyatt. In occasione di un’intervista sul canale Skai ha precisato che il governo degli Stati Uniti “garantisce la sicurezza della Grecia” e “lavora quotidianamente per allentare la tensione nell’Egeo”. Il punto è particolarmente sensibile perché abbraccia non solo la nuova alleanza Erdogan-Serraj, ma anche le provocazioni turche nell’Egeo con i quotidiani sconfinamenti degli F16 turchi nei cieli ellenici.

Restando all’accordo turco-libico che il governo greco ritiene privo di effetti giuridici, Pyatt approva la posizione di Atene, rilevando che “non invalida i diritti della Grecia nella regione, derivante dal diritto internazionale del mare”. E coglie l’occasione per specificare che tali questioni “devono essere risolte attraverso il dialogo e i negoziati e non con azioni unilaterali che ignorano i diritti e gli interessi di altre parti”.

QUI CIPRO

Per quale ragione l’ambasciatore americano in Grecia certifica in ogni sua uscita pubblica i diritti ellenici nell’Egeo? Perché le due questioni, Grecia e Cipro, hanno il comun denominatore rappresentato dal gas, la prima perché nuovo vettore, la seconda perché nuovo hub mediterraneo. Dalla Grecia infatti transiteranno contemporaneamente i gasdotti Eastmed, Tap e Tanap, facendo di Atene il punto di caduta della nuova geopolitica dei gasdotti. Cipro invece è il punto di partenza (assieme a Israele), con l’aggravante che lì non si scioglie il nodo della convivenza con le rivendicazioni di Ankara nella parte settentrionale dell’isola, occupata militarmente dai turchi sin dal 1974. Il blocco 8 della Zee cipriota vede Total ed Eni impegnate nelle attività di esplorazione, a poche miglia da dove la nave turca Yavuz prosegue la sua azione illegale, che nei giorni scorsi ha portato in loco la portaerei francese Charles de Gaulle, una fregata francese ed una italiana.

PATTUGLIAMENTO

È in questo quadro che si sta districando la strategia militare di Usa e Grecia: Apache e Chinnook hanno preso parte all’esercitazione congiunta a Stefanovikio in cui le forze armate greche “hanno inviato un messaggio di deterrenza e prontezza. Attraverso la cooperazione il nostro Paese si rivela un fattore di stabilità per la regione”, come precisato dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito greco, il Generale Haralambos Laloussis. Un’ulteriore mossa in questo senso è rappresentata dall’attivismo che si registra nel porto di Alexandroupolis per l’attraversamento di carri armati e attrezzature militari in occasione dell’esercitazione militare NATO Defender Europa 21, alla presenza del generale Christofer Mohan, responsabile dello schieramento delle truppe statunitensi nei Balcani.

ITALIA

“L’Italia sembra clamorosamente fuori dallo scacchiere delle politiche del Mediterraneo” osserva a Formiche.net il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro che ha presentato due interrogazioni su Cipro e Grecia. Perché? L’espansione di Erdogan sta addirittura “pregiudicando il processo di pace in Libia a cui l’Italia è fatalmente interessata anche per motivi di sicurezza nazionale, oltre che di approvvigionamento energetico”. Secondo il membro della Commissione Esteri della Camera, la Grecia sta rafforzando la cooperazione nel campo militare con l’America e l’esercitazione con l’America interviene dopo l’incontro bilaterale ufficiale dello scorso 7 gennaio sul tema della difesa comune, fra il premier Greco Mitsotakis, da sempre al fianco del Governo di Nicosia, e il Presidente Trump.

Inoltre “le relazioni fra Atene e Ankara si sono ulteriormente compromesse per via della negazione da parte della Turchia dei diritti minerari anche della Grecia nel mar Egeo e per via dell’accordo fra Libia e Turchia che, in termini di definizione dei confini marittimi fra Libia e Turchia, lambisce la linea marittima di Creta. È sempre più evidente la politica espansionistica e aggressiva della Turchia nel Mediterraneo anche per il tramite della sua penetrazione in Libia, ma Cipro e la Grecia sono due nazioni europee”.

twitter@FDepalo

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