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In Francia tira una brutta aria. Cosa è successo a Griveaux? I 4 scenari di Giannuli

Benjamin Griveaux, già fedelissimo portavoce del presidente Macron e candidato sindaco di Parigi per En Marche, è stato messo fuori gioco per la pubblicazione on line di materiale porno che lo riguarda. Un performer russo, Piotr Pavlenskji, ha ammesso di essere stato il responsabile della pubblicazione, volta a denunciare l’ipocrisia di un candidato strenuo difensore dei valori di famiglia e morali, che poi cede a certe tentazioni. Registrazioni, mail eccetera sarebbero stati passati al russo dall’amante abbandonata di Griveaux.

Episodio che richiama alla nostra memoria due cose: il film “Il Vizietto” (con Ugo Tognazzi) in cui si dice del presidente del Partito dell’Unione Morale, morto di infarto fra le braccia di una prostituta minorenne e di colore (!!!) ed il caso di Dominique Strauss Khan, messo fuori gioco dalla corsa per l’Eliseo, nel 2011, per uno strano scandalo sessuale. Insomma, in Francia i politici sono da sempre un po’ troppo scollacciati, ma da un po’ di tempo è bene che stiano sempre più attenti, perché tira una brutta aria.

Veniamo al merito: di che si tratta? Le cose potrebbero stare come sembrano: un’amante delusa che si è rivolta al performer (che forse conosceva da prima o con l’aiuto di qualcuno che l’ha messa in contatto con lui) e l’uomo ha agito per le motivazioni dichiarate. Il mondo è pieno di artisti estrosi e Parigi è piena di amanti vendicative, per cui…

Però un nostro vecchio ed indimenticato maestro ci ha insegnato che “A pensar peccato, però…” ed allora vediamo qualche altro scenario possibile: per carità solo possibile.

Primo scenario: un avversario di Griveaux, interno ad En marche, ha deciso di toglierselo davanti, magari perché aspira a quella candidatura ed ha montato il tutto con la complicità del performer. Dato il livello di imbarbarimento della lotta politica al di qua ed al di là delle Alpi, ci sta. Può benissimo esser vero.

Secondo scenario: lo stesso di prima con una variante: l’avversario è esterno al partito di Macron e magari è uno che così pensa di battere il candidato presidenziale.

Terzo scenario: molto diverso dal precedente: l’avversario non ce l’ha con Griveaux ma con Macron, è non un personaggio politico ma un esponente del deep state che spara a Griveaux per colpire Macron, di cui non apprezza il modo con cui sta facendo il presidente. Magari perché non ha condiviso certe recenti uscite presidenziali sulla Nato di cui Macron ha detto avere un elettroencefalogramma piatto (“E per dire certe cose chi pensi di essere, De Gaulle?”).

Cosa meno probabile delle altre ma pur sempre possibile

Quarto scenario: L’avversario vuole indebolire o dare una lezione a Macron e non è francese, ma di altra nazionalità e magari le motivazioni sono le stesse del caso precedente. In fondo, anche le general non se la passò bene dopo la decisione di uscire dalla Nato e, solo tre anni dopo fu costretto a dimettersi e concludere i suoi giorni a Colombey les deux eglises.

Succede. E, comunque sia, tira proprio una brutta aria.



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