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Merkel, i sovranisti e il futuro della Cdu. La versione di Piller

Appena un anno alla guida della Cdu è stato sufficiente ad Annegret Kramp-Karrenbauer per fare un passo indietro. L’occasione è stata il pasticcio combinato dall’eletto Thomas Kemmerich in Turungia, con i voti determinanti della destra sovranista di Afd. Il risultato è stato un terremoto politico in un partito che dal 2018 sconta un vistoso calo dei consensi.

Lecito chiedersi: il dopo Merkel è già finito? Come si evolverà la politica centrista tedesca? Formiche.net lo ha chiesto a Tobias Piller, corrispondente in Italia della Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Annegret Kramp-Karrenbauer è il capro espiatorio?

Si è trovata in una situazione complicata, dove non aveva molta influenza nel risolvere i problemi. Ma non ha nemmeno iniziato a volare alto, come in tanti speravano. Il problema è: come essere il capo promettente del partito se poi chi ha il potere in mano è ancora la Cancelliera? AKK ha sostenuto la tesi che dovrebbe essere una persona a guidare la Cdu ed a fare da candidato cancelliere. Ma essere candidato non basta se le elezioni regolari sono solo nel 2021.

Il nodo vero è la scarsa personalità della delfina merkeliana o la crisi sistemica e valoriale della Cdu?

Certamente la Cdu ha una grossa concorrenza a destra, mentre Merkel ha cercato molti voti al centro. Ma la Cdu ha dovuto affrontare la AfD, Alternative fuer Deutschland. Questo vale soprattutto all’Est, dove gli elettori per 44 anni sono stati fuori dal mondo e adesso sono più sovranisti.

Il liberal-conservatore Merz, sconfitto da AKK un anno fa per la guida della Cdu, crede avrebbe saputo fare meglio?

È ancora tutto da vedere. Merz conquista voti nel campo liberale, è un conservatore borghese, mentre i sovranisti non vogliono conservatori-liberal-borghesi bensì un qualcosa di diverso. I comunisti avevano raccontato al popolo che la colpa del nazismo era stata solo dei tedeschi dell’ovest, così nell’Est non hanno voluto elaborare la storia. Adesso ci ritroviamo con gente che non comprende quale sia la posizione della Germania nel mondo e fuori dai confini nazionali. Questo elemento ha una conseguenza diretta negli elettori che votano AfD. Ora bisognerà capire cosa intenderà fare la Cdu per non smarrire i voti al centro e per non perdere quelli a destra.

Temi primari come l’immigrazione e la geopolitica dei gasdotti hanno influito?

I gasdotti non credo, perché è un tema portato avanti dalla Russia e dall’ex cancelliere Schroeder come lobbista di Mosca. Ha invece avuto influenza il tema dell’inondazione dei richiedenti asilo. In questo decennio la Germania ha avuto più di due milioni di richieste di asilo: quattro volte di più dell’Italia. Ma stranamente molti elettori di AfD vivono in zone della Germania dove ci sono pochi immigrati. Conta più la paura e la ideologia in un senso astratto.

La locomotiva Germania sta affrontando una fase di grandi cambiamenti, come potrà rinnovarsi la politica di Cdu e Spd che fino ad oggi ha governato ma che sta smarrendo consensi?

Economicamente, la Germania è andato molto bene negli ultimi anni: mettendo il Pil del 2007 a cento, alla fine del 2019, la Germania stava a 115,5 e l’Italia a 95,7. E in Germania sono stati creati 4 milioni di nuovi posti di lavoro dal 2007. Ma adesso i tedeschi sono da un lato molto sazi, dall’altro inquieti, perché sanno che il loro benessere è legato direttamente al mercato mondiale.

E che cosa comporta politicamente?

Molto difficile per i grandi partiti popolari sviluppare delle risposte convincenti. La Spd e la Cdu hanno un problema comune: un elettorato che non riflette esattamente tutto il voto di questi partiti, perché i socialdemocratici nel partito sono molto a sinistra e adesso hanno votato un vertice di partito con poca esperienza pratica ma molto più orientato a sinistra del suo predecessore e anche rispetto a quelli che sono attualmente al governo nella GroKo: il vicecancelliere e ministro delle finanze Olaf Scholz, che ricordo ha perso queste elezioni interne per la guida del partito. Inoltre la Cdu ha un elettorato più anziano e conservatore, quindi se fossero solo i membri del partito ad esprimere un capo gradito solo a loro, perderanno altri voti tra gli elettori generali. Tanti dirigenti della Cdu sono consapevoli di questo, ma hanno difficoltà sviluppare una politica tra le due sponde.

Verdi e AfD sono solo due fenomeni politici passeggeri o saranno i nuovi players?

I Verdi certamente non sono passeggeri e sono in piedi dagli anni ottanta: sono diventati un nuovo partito popolare perché post moderni e in grado di esprimere anche un certo conservatorismo ecologico. In quel senso, in un Land come il Baden-Wuerttemberg hanno preso il governo. AfD invece non si sa fino a quanto potrà durare: non so dire se saranno o meno passeggeri.

twitter@FDepalo

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