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La Base dei neo-nazi negli Usa? Nella Russia di Putin. Ecco perché non sorprende

Cosa c’entra la Russia con una delle più pericoloso organizzazione eversive negli Stati Uniti, il gruppo di estrema destra noto come “The Base”? Beh, tanto per cominciare, stando a quanto hanno scoperto BBC e Guardian il leader della Base – lo stesso nome di al Qaeda, per dire, ma marinata in salsa neo-nazi – vive in Russia. Sia chiama Rinaldo Nazzaro e da qualche mese è in cima alla lista di coloro che l’Fbi – l’agenzia che si occupa di counter-terrorism interno – tiene sott’occhio.

Prima di andare avanti coi link russi, val la pena dare un inquadramento. I funzionari del Bureau hanno descritto il gruppo come “alla ricerca di accelerare la caduta del governo degli Stati Uniti, incitare una guerra razziale e stabilire un etno-stato bianco”. E allora gli ultimi fatti di cronaca, per fotografare meglio gli attivisti di The Base. In vista di una grande manifestazione per i diritti delle armi a Richmond, in Virginia, gli agenti dell’Fbi hanno arrestato alcuni membri del gruppo per aver pianificato di uccidere attivisti antifascisti nei loro letti. Altri sono stati arrestati per aver pianificato di avviare una guerra civile uccidendo agenti di polizia e sostenitori del diritto alle armi: volevano fare un’operazione false flag e incolpare degli attacchi i gruppi di sinistra.

The Base è di fatto un’organizzazione paramilitare con mire politiche di alto livello (un gruppo terroristico insomma, che negli Stati Uniti è molto più radicato dello Stato islamico). Ma a differenza delle storiche realtà razziste e violente americane, non ha radici in Louisiana – come il Ku Klux Klan per esempio – o in altri anfratti dell’America rurale. È eterodiretta, o quanto meno ispirata, da un leader che vive in Russia. E di certi legami questo gruppo si vanta. Ispirato dall’ultra-nazionalismo predicato da gente come Aleksander Dugin o Eduard Limonov, i filosofi del bolscevismo nazionale – “una forma violenta del fascismo russo che sintetizzava il socialismo in stile sovietico con la geopolitica ultra-nazionalista, […] allineato con lo strasserismo” (la definizione è rubata ad Alexander Reid Ross dell’Università di Portland.

Lo strasserismo è qualcosa di simile alla “terza via” che sintetizza l’ultranazionalismo e il socialismo, detto tagliando con l’accetta. Sono stati i gruppi aderenti al terzo-posizionismo ad aprire il collegamento tra il bolscevismo nazionale e i nazionalismi occidentali. Di più: un gruppo come The Base adesso trova sponda nel crescente interesse di Vladimir Putin – che per interessi ha usato i gruppi di estrema destra – a distruggere segretamente la stabilità e le norme sociali e politiche statunitensi. Esempio massimo (finora): l’interferenza monstre durante le presidenziali del 2016, rischio su cui il contro-spionaggio americano è concentratissimo anche per questa nuova tornata prevista a novembre.

Il clima accogliente che il putinismo ha riservato alle forze di destra radicale ha fatto il resto. Forum online, pubblicazioni, dibattiti e seminari: americani neo-nazisti ospitati dai teorici del bolscevismo nazionale e viceversa. Non senza interesse, come sempre, dal Cremlino. Chiaro è che spingere un gruppo eversivo strisciante in un altro paese rientra in quel pensiero di destabilizzazione interna che Mosca pensa come strategia contro gli Stati Uniti. Da una di quei forum, Iron March, nacque l’Atomwaffe Division, gruppo molto violento creato da due neo-nazi della Florida. Dalle crepe di Atomwaffe – legate anche a un culto satanista spinto dalla narrativa duginiana su cui non tutti i membri erano d’accordo – nacque The Base.

La linea del gruppo di Nazzaro è esattamente quella della terza-posizione. Sognano di realizzare un etnostato ariano nel nord-ovest del Pacifico secondo quanto proposto inizialmente dall’ideologo Harold Covington. The Base è stata creata nel 2018, in quello stesso anno Nazzaro s’è trasferito con tutta la famiglia. Ha lasciato New York City ed è andato in Russia. Non ci sono prove su collegamenti diretti di altro genere, ma il leader del gruppo neo-nazi americano è un gran fan di Putin.

Domanda: come mai a un leader di un gruppo neo-nazista americano viene concesso di vivere sul suolo russo? Possibile che i servizi segreti di Mosca non ne sappiano niente, o ne abbiano sottovaluto il ruolo? Oppure c’è un qualche interesse nel mantenerlo al sicuro? La realtà è anche che la Russia è diventata la sponda che diverse realtà di destra, più o meno radicali, cercano per fare rete a livello internazionale.

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