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Sì a Orban nei conservatori. Salvini? Decide Meloni. Parla Legutko (Ecr)

Questo matrimonio non s’ha da fare. Le destre europee, per ora, rimarranno divise. E a Strasburgo l’alleanza fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni resta sulla carta. Parola di Ryszard Legutko, presidente del gruppo dei conservatori europei (Ecr), politologo polacco, capo-delegazione all’Europarlamento di Diritto e Giustizia (Pis), il partito di Lech Kaczynski.

Legutko parla a margine della “National Conservatism Conference”, la conferenza internazionale che per due giorni ha occupato il lussuoso Hotel Plaza di Roma con un continuo via vai di volti illustri del mondo conservatore, dalla Meloni a Viktor Orban, da Kaczynski a Marion Marechal Lepen.

Era atteso anche Salvini, ma all’ultimo ha dato forfait. “Ha dato buca” precisa con uno sbuffo lo staff dell’evento, che in Italia è stato organizzato in collaborazione con Nazione Futura, l’associazione presieduta dal giovane editore Francesco Giubilei. “Non so perché non sia venuto, chiedetelo a lui” taglia corto il leader dei conservatori europei.

Quando passa in rassegna la politica italiana l’intellettuale polacco ha occhi solo per la Meloni. “È una nostra grande alleata, siamo nello stesso gruppo al Parlamento Ue, e ora sta cavalcando i sondaggi in Italia. Non è ancora auto-sufficiente, ma noi incrociamo le dita per il prossimo governo conservatore in Italia, che sarà un governo di coalizione”. Coalizione con il centrodestra, e dunque con la Lega. Che però in Europa è legata a un altro gruppo, Identità e Democrazia (Id), assieme al Rassemblement National di Marine Le Pen e alla galassia di partiti e partitini sovranisti entrati con le elezioni di maggio.

Da più parti nel Carroccio è stata di recente avanzata l’ipotesi di un gruppo unico con i conservatori. Fra gli altri lo ha proposto l’ex ministro della Famiglia Lorenzo Fontana in un’intervista a Formiche.net, “unendosi a noi si garantirebbe una rappresentanza di circa 150 eurodeputati divenendo il terzo gruppo a Strasburgo”.

Per Legutko però il tema non è all’ordine del giorno. “Salvini ha voluto creare un suo gruppo da solo, a quanto pare preferisce essere il player più grande lì– confida il polacco a Formiche.net – abbiamo avuto una serie di incontri con lui prima delle elezioni europee, è venuto a Varsavia, ha incontrato Kaczyński, io ero sempre presente”.

Qualcosa è andato storto. “Ero sicuro che alla fine avrebbe scelto di unirsi al nostro gruppo. Non è andata così, ha preferito farsi il suo”. C’è ancora una finestra, ma a una sola condizione, sentenzia Legutko. “Fatemi essere chiaro, casomai Salvini decidesse di unirsi al nostro gruppo, dovrebbe prima chiedere l’approvazione di Giorgia Meloni. Se Fratelli d’Italia non è d’accordo non si può fare”.

Il gruppo Ue di Salvini, numeri alla mano, supera l’Ecr, anche grazie a un’infornata di altri tre deputati ora che è stata ufficializzata la Brexit, ma i numeri non sono l’unica cosa che conta a Bruxelles. Conta anche e soprattutto il potenziale di coalizione, la capacità di sedersi intorno a un tavolo. Come dimostra un recente report di Votewatch.eu, da quando gli inglesi hanno lasciato la guida ai polacchi, l’Ecr si è ritrovato più volte a votare a fianco della maggioranza di Ursula von der Leyen, soprattutto quando di mezzo ci sono questioni di budget, perché “i Paesi dell’Europa centrale e dell’Est-Europa sono tra i più grandi beneficiari della spesa Ue”.

Il partito conservatore è meno isolato della compagine sovranista. E presto rischia di ingrossare le sue fila, con l’arrivo di 13 deputati di Fidesz, il partito di Orban che da mesi è ai ferri corti con il Partito popolare europeo (Ppe). Gli ungheresi sono sotto sanzioni, non hanno diritto di voto nel Ppe e un gruppo di esperti guidato dall’ex presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy sta per consegnare ai vertici del partito un rapporto sull’opportunità di una loro espulsione. Dalle parti dell’Ecr attendono con ansia, conferma Legutko al Plaza: “C’è una procedura da seguire, ma se Orban volesse unirsi a noi, sono sicuro che la maggioranza voterebbe a favore”.

(Foto: Rlegutko.pl)

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