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I responsabili? Un’invenzione, non appoggeremo il Conte ter. Parla Antonio Saccone

I responsabili? Solo un’iniziativa della stampa, ma del tutto infondata. Matteo Renzi? Non capisco quale sia il suo punto di caduta. Il governo? Attorcigliato su dinamiche interne, pensi alle emergenze vere, non daremo la disponibilità ad appoggiare un governo del genere. Così il senatore dell’Udc Antonio Saccone ragiona con Formiche.net sulle voci che danno un gruppo di senatori centristi pronti a sostituire Italia Viva in seno alla maggioranza e affronta a viso aperto il tema del futuro del centrodestra e del polo moderato.

Il governo Conte secondo la sua opinione va preservato anche in questa fase di possibile crisi?

Questo governo purtroppo ritengo che sia attorcigliato su dinamiche tutte interne e quindi non credo stia dando le risposte che il paese si attende. Il tema del lavoro e del rilancio economico non è al centro dell’agenda governativa: prima che da politico, da cittadino italiano osservo che vedendo lo spread così basso nonostante la cattiva congiuntura economica, auspicherei che tutte le forze politiche, in particolare quelle del governo, lavorassero nella stessa direzione. Invece l’esecutivo è preso da altre questioni che non sono quelle che riguardano gli italiani: pertanto la sua azione non ha alcun beneficio.

Matteo Renzi punta ad uno strappo?

Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l’ha. Non credo che Renzi sia un kamikaze, i sondaggi li vede e li pesa. Comprende bene che se fugge oggi rischia il completo isolamento, perché da un lato non farebbe in tempo ad accreditarsi nell’area di centrodestra, che non esiste più (quell’area ha cambiato pelle), ma allo stesso tempo non riuscirebbe più ad avere un’alleanza con il centrosinistra. Non riesco a capire quale sia il suo punto di caduta. Forse tenterà di fare un nuovo governo, ma non saprei con quali forze.

Le fibrillazioni nella maggioranza potrebbero essere sminate con un sostegno dal centro?

I responsabili sono solo un’iniziativa, legittima, della stampa, ma a nostro modo di vedere è del tutto infondata. Noi smentiamo con i fatti. Anche in occasione della nascita del Conte bis siamo stati una settimana su tutti i giornali, additati come potenziali sostenitori: e abbiamo visto come è andata a finire. Altrettanto diciamo oggi: non daremo la disponibilità ad appoggiare un governo del genere.

Non solo centrosinistra, dunque: quale il futuro apporto dei moderati nel destracentro?

Pd e M5S sono all’anno zero, ma osservo che c’è un problema nell’opposizione. Se noi dimentichiamo la necessità che i moderati hanno di riappropiarsi della agibilità politica, non significa che vogliamo appoggiare il governo. Diciamo con estrema chiarezza a Silvio Berlusconi, leader autentico dell’area moderata: rendiamoci conto che non siamo più sulla scena politica italiana perché schiacciati dai populismi delle destre di Salvini e Meloni. Se il centrodestra si schiaccia a destra allora perde. Io scelgo il centro e fino a quando avremo un po’ di fiato in gola cercheremo di sostenere questa tesi, perché il centro è elemento di equilibrio. Solo in quel caso si darebbe l’idea di affidabilità. E invece vedo che si continua a fare campagna acquisti sui territori da parte di Lega e FdI, illusi che basti questo per accaparrarsi qualche voto dei moderati.

Come lasciare il Colle fuori dalle contese? Sarebbe gestibile un terzo governo in due anni?

Nei momenti di grande confusione politica, la saggezza di Mattarella credo sia la bussola per chi ama questo Paese. Confido in lui e in qualunque decisione adotterà, perché lo farà nel rispetto scrupoloso della nostra Carta. E nessuno si permetta di tirarlo per la giacchetta. Conte non ha ancora aperto la crisi, ma se dovesse farlo sono certo che il Capo dello Stato deciderà il percorso migliore per il Paese. Non dimentichiamo che l’instabilità italiana è causa della nostra grave crisi economica. Si guardi alla Germania: ha avuto lo stesso ministro dell’economia per dieci anni, mentre noi invece ogni due anni ne cambiamo uno. In questo modo non si offre stabilità al Paese. Occorre un vero e sano senso di responsabilità.

Proprio quella stabilità di azione e governi potrebbe essere facilitata da una legge elettorale maggioritaria?

Quanti governi in passato si sono cambiati col maggioritario? È come lo schema per le squadre di calcio: quale funziona meglio? Non c’è uno schema ottimo: dipende dai giocatori e dal clima del Paese. Oggi con questa frammentazione partitica e con il taglio del numero dei parlamentari rischiamo di non avere rappresentanza politica in Parlamento. Meglio il proporzionale con preferenza e sfiducia costruttiva in stile tedesco.

twitter@FDepalo

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