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Trump ha diretto l’operazione per uccidere uno dei più spietati leader di al Qaeda

La Casa Bianca ha ufficializzato l’eliminazione del leader di al Qaeda in Yemen, Qasim al Rimi, jihadista tra i most-wanted del counter-terrorism statunitense, alla guida della filiale qaedista incaricata degli attacchi all’estero e considerato il vice di Ayman al Zawahiri – il medico egiziano che ha succeduto Osama bin Laden alla guida di quello che è ancora il più pericoloso dei gruppi terroristici insieme all’Is.

La dichiarazione della Casa Bianca segue uno spin politico finalizzato alle presidenziali: si parla di un’operazione condotta “sotto la direzione del presidente Trump”, che incassa un altro successo nella lotta al terrore. Dopo l’uccisione di Abu Bakr al Baghdadi e la cancellazione del Califfato come entità territoriale in Siria e Iraq, l’uccisione di al Rimi è un altro ottimo risultato spendibile anche in campagna elettorale.

Dell’eliminazione del leader qaedista si parla da oltre dieci giorni, attraverso informazioni filtrate ai giornali che Donald Trump aveva ritwittato – prima dell’ufficializzazione – dando già il messaggio della “mission accomplished“. Al Rimi era stato già oggetto di un raid ordinato da Trump nel febbraio 2017, la prima azione militare firmata dal nuovo presidente. La missione – un raid del Team 6 dei Navy Seals, lo stesso che aveva ucciso Bin Laden – in quel caso era fallita. Il leader era riuscito a fuggire, quattordici jihadisti e diversi civili erano rimasti uccisi durante l’azione.

Nei giorni scorsi l’Aqap ha rivendicato un attacco terroristico avvenuto all’interno della base militare di Pensacola a dicembre dello scorso anno in cui rimasero uccisi tre militari statunitensi. A compierlo era stato un soldato saudita, affiliato ad al Qaeda, presente nella base per una missione di addestramento.

Per lungo tempo i qaedisti dello Yemen sono rimasti silenti evitando azioni esplicite all’estero e approfittando della guerra civile nel paese per conquistare controllo territoriale. La rivendicazione dell’attacco di Pensacola arrivata nei giorni successivi al raid contro al Rimi è sembrata una volontà per vendicare il leader e dimostrare ai proseliti di essere ancora forti.

 

 

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