Voglio dire innanzitutto che ho stima di Attilio Fontana e intendo ribadire che lo considero un amministratore della cosa pubblica serio, preparato e dedito alla causa, cioè esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in questo Paese.
E voglio anche aggiungere che nei momenti di crisi acuta tutti sono bravi a parlare, mente qualcuno è chiamato a fare, mestiere infinitamente più difficile. Quindi anche Fontana va guardato considerando il forte stress di questi giorni, la concitazione inevitabile in cui si lavora su emergenze impalpabili e (per molti versi) sconosciute come quella di un virus, la difficoltà di coniugare esigenze amministrative con aspetti politici, che pure non possono essere trascurati.
Detto ciò, è però indubitabile a mio avviso che il video con mascherina protettiva che il governatore lombardo ha consegnato ai social è un errore, un danno, un autogol.
Non va bene perché il “comandante in capo” non ha motivo di mostrarsi in difficoltà nei momenti complicati. Mi spiego meglio: non si tratta di negare l’evidenza, ma semmai di mantenere un saggio equilibrio di comunicazione capace di dire la verità senza per questo ostentare debolezza (che è il messaggio “visivo” prevalente).
Non va bene poi anche perché finisce per essere in palese contraddizione con il messaggio di responsabile ritorno alla normalità che invece arriva proprio dal governatore e, sia detto in modo molto chiaro, anche dalla base elettorale della sua parte politica. Per capirci meglio: è un po’ come il ministro iraniano che mentre dice al microfono che tutto è sotto controllo suda vistosamente, salvo poi finire in ospedale positivo al coronavirus.
Infine non va bene perché il web diventa deposito eterno dei materiali video ed anche volano planetario in tempo reale di quello che facciamo, diciamo, pubblichiamo. Infatti questo video ha già fatto il giro del mondo, contribuendo a rendere più complessa la posizione italiana sulla scena internazionale. Io dico che è tempo di smetterla di farci del male.
Ha sbagliato il governo (insieme a tanti sforzi per gestire la situazione) nel decidere di riunirsi in emergenza alla Protezione Civile, perché così ha invitato tutti i media (italiani e non) a dedicare enormi attenzioni alla vicenda. Ed ha sbagliato il governatore Fontana (pur impegnato da giorni per coordinare al meglio le operazioni in Lombardia) a mostrarsi con la mascherina.
Il mondo ci guarda: dobbiamo certamente essere onesti, ma non facciamo prevalere il “Tafazzi” che è in noi.