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Dalle banche allo sport. Ecco chi aiuta l’Italia per l’emergenza Covid-19

Di Alessandra Micelli e Valentina Cefalù

In queste settimane di emergenza, in cui Covid-19 sta mettendo a dura prova gli italiani, si sono moltiplicate le iniziative di solidarietà sul territorio nazionale di piccole e grandi aziende. Dalle piattaforme digitali a disposizione di studenti e dipendenti fino alle donazioni a ospedali, strutture sanitarie e, non da ultimo, alla Croce rossa italiana. Nella lotta al coronavirus, l’Italia ha dimostrato di saper far fronte comune, da nord a sud, dalla difesa alla moda, dall’agroalimentare alle farmaceutiche, dalle banche alla manifattura, l’industria italiana c’è. E si schiera, #distantemaunita.

INTESA SANPAOLO, DALLA PROTEZIONE CIVILE AL CROWDFUNDING

Un milione di euro a progetti di ricerca medica a contrasto dell’emergenza coronavirus sono arrivati dal Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, che si aggiunge ai 100 milioni donati dalla Banca direttamente alla Protezione Civile e alla piattaforma digitale di crowdfunding forfunding.it per raccogliere fondi tra cittadini e imprese. L’istituto ha inoltre disposto per i propri dipendenti occupati in attività che non permettono il ricorso allo smart working sei giornate di ferie aggiuntive, fruibili alla fine dell’emergenza (con possibilità di monetizzazione di una parte delle stesse).

L’INTERVENTO DEL SETTORE BANCARIO

Oltre 20 milioni di euro di contributi destinati da Banca d’Italia a soggetti impegnati nel contrasto alla diffusione del coronavirus con azioni concrete. Tra questi, l’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, la regione Campania e il Policlinico Agostino Gemelli. Arrivano invece da Unipol 20 milioni di euro, di cui sei alla Regione Lombardia per l’acquisto di ventilatori polmonari, materiali sanitari e per la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera di emergenza nei padiglioni di Ex Fiera Milano e cinque all’Emilia Romagna per sostenere gli ospedali. Ubi Banca, invece, donerà 5 milioni di euro per finanziare enti e operatori direttamente attivi nella gestione dell’emergenza Covid-19, in particolare in Lombardia e nelle province di Bergamo e Brescia. Per dare immediata concretezza all’impegno, la banca ha già donato due ambulanze che verranno destinate in tempi ridottissimi a queste due province.

SACE E UNICREDIT, UN AIUTO PER LE IMPRESE E LE REGIONI

Sace, insieme a Unicredit, ha messo a disposizione un plafond da 1 miliardo per Pmi e Midcap italiane. Le risorse, si auspica, consentiranno alle imprese di superare le difficoltà legate ai ritardi nei flussi di incasso degli ordini e al calo di commesse. Attraverso il plafond dedicato, saranno offerti finanziamenti a breve termine, erogati da UniCredit e garantiti da Sace.

IL SUPPORTO DAI BIG DELL’ALIMENTARE

Ferrero ha deciso di donare 10 milioni di euro alla struttura commissariale nazionale di emergenza presieduta da Domenico Arcuri. Stessa somma arriva dal gruppo Lavazza, di cui parte sarà destinata alla raccolta fondi #IOCISONO della regione Piemonte per le strutture sanitarie e in parte a enti e associazioni attive sul territorio piemontese a sostegno delle fasce più deboli e disagiate della popolazione. Da Conad un milione di euro all’Istituto nazionale dei tumori Irccs fondazione Pascale di Napoli a sostegno della ricerca di farmaci innovativi per la cura di Covid-19. Ai dipendenti guarda invece il gruppo Rana, che ha varato un piano di aumenti salariali del 25% e un bonus da 400 euro per i servizi di baby-sitting.

COSA FANNO LE TLC

WindTre ha donato un milione di euro per potenziare la capacità di accoglienza e trattamento dell’ospedale Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, del Policlinico di Milano e del Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, nonché le attività di supporto alla popolazione della Croce rossa italiana. La stessa cifra sarà donata da Fondazione TIM all’Ospedale San Raffaele, Consorzio per la Ricerca Sanitaria – CORIS, allo Spallanzani e all’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione “G. Pascale”.

L’IMPEGNO DELLE ENERGETICHE

Sono 23 i milioni stanziati da Enel, attraverso la onlus Enel Cuore, per sostenere le attività di ospedali e del sanitario, della Protezione civile e del terzo settore. Eni è invece scesa in campo con un pacchetto di interventi da 30 milioni, a partire dal supporto alla Fondazione policlinico Gemelli, e finire con il supercalcolatore Eni Hpc5, messo al servizio della ricerca medica attraverso una partnership con l’Istituto dei sistemi complessi del Cnr e con l’Istituto superiore di sanità. Interviene per l’emergenza Covid-19 anche Snam, attraverso Fondazione Snam, stanziando 20 milioni di euro per iniziative a favore del sistema sanitario italiano e del terzo settore.

DALL’ASFALTO ALLE ROTAIE

Dalla famiglia Agnelli e le sue società (Fiat Chrysler Automobiles, Ferrari, CNH Industrial, Ermenegildo Zegna, Fondazione Pesenti) arrivano 10 milioni di euro e 150 respiratori, oltre a materiale medico-sanitario. Gli stabilimenti di Maranello, inoltre, sono stati convertiti per la produzione di respiratori e ventilatori polmonari da veicolare ai soggetti impegnati nel contrasto al Covid-19. Pirelli, invece, in collaborazione con la regione Lombardia, ha procurato 65 dispositivi per la ventilazione assistita di terapia intensiva, 5mila tute per utilizzo sanitario e 20mila mascherine. L’azienda ha inoltre annullato il suo “famoso Calendario” edizione 2021, e incrementato di 100mila euro la propria donazione economica. Il Gruppo FS, invece, in coordinamento con la Protezione civile, offre ai medici selezionati per la task force “Medici per Covid”, la possibilità di raggiungere gratuitamente le regioni maggiormente colpite dall’epidemia a bordo dei propri treni.

LE PROMESSE DELLA HAUTE COUTURE

Da Busto Arsizio, la Elmec progetta e stampa mascherine in #Stampa3D per l’Ospedale di Circolo. Giorgio Armani, invece, che aveva già donato oltre 2 milioni di euro a favore della Protezione Civile e agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani, all’ospedale di Bergamo, Piacenza e a quello della Versilia, ha annunciato la conversione di tutti i suoi stabilimenti nella produzione di camici monouso per gli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il Covid-19. Anche Gucci ha risposto all’appello della regione Toscana per la produzione di mascherine (100mila) e camici (55mila), che si aggiungono ai 2 milioni di euro per il sistema sanitario (più 100mila euro, a titolo personale, del ceo Marco Bizzarri) e alla campagna di raccolta fondi #GucciCommunity. Decathlon Italia, invece, ha deciso di donare 10mila maschere da snorkeling alle Regioni affinché vengano riutilizzate come respiratori negli ospedali italiani.

PERCHÉ FARE LA FILA?

Per limitare il contagio, il distanziamento sociale è fondamentale. Lo sa bene Ufirst, l’app che consente di “fare la fila” a distanza, che ha deciso di partecipare all’iniziativa di solidarietà digitale promossa dal ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione e offrire gratuitamente fino al 30 giugno il proprio software a tutte le strutture aperte al pubblico.

SPORTIVI E INFLUENCER FANNO SQUADRA

L’Inter ha raccolto tramite la campagna social #TogetherAsATeam, lanciata su Facebook, circa 108mila euro a sostegno della ricerca per lo sviluppo di un vaccino. La somma va ad aggiungersi ai 500mila euro donati dal Club nerazzurro nella sua totalità e ai 50mila euro della Fondazione Pupi, per un totale di 658mila euro. I campioni del mondo 2006, invece, guidati da Alessandro Del Piero, hanno dato vita a una raccolta fondi da destinare alla Croce rossa italiana per aiutare il Paese. Obiettivo: un milione di euro.


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