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Ecco le chance di Bloomberg in vista del Super Tuesday

Incassato il sostegno dei moderati Pete Buttigieg ed Amy Klobuchar, gli ultimi in ordine di tempo a essersi ritirati dalle primarie democratiche, Joe Biden ha messo nel mirino Michael Bloomberg. “Non è un dem”, ha dichiarato l’ex vice di Barack Obama replicando all’ex sindaco di New York che precedentemente l’aveva accusato, nel corso di un’intervista alla CNN, di non avere l’esperienza necessaria per entrare alla Casa Bianca.

DEM SPACCATI

Effettivamente Bloomberg è stato eletto sindaco della Grande Mela come candidato repubblicano prima e indipendente poi per registrarsi soltanto nell’ottobre 2018 al Partito democratico. Ma è una storia arcinota. Come mai allora torna di moda adesso? Perché i quattro sopravvissuti sono perfettamente divisi: da una parte la linea radicale di Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, dall’altra i moderati Joe Biden e Michael Bloomberg. Se la senatrice del Massachusetts rischia di rubare i voti al collega al Vermont, lo stesso può fare l’ex sindaco di New York all’ex vicepresidente. Una situazione che, anche nelle ore del Super Tuesday, lascia aperta anzi apertissima secondo le stime di FiveThirtyEight la possibilità di una contested convention. Per il sito del mago dei numeri Nate Silver la chance per questo scenario sono di tre su cinque. Ecco perché, nonostante le difficoltà, Bloomberg non è ancora uscito dalla corsa: spera in una contested convention e di uscirne lui come l’unico in grado di affrontare Donald Trump.

IL PIANO A RISCHIO

Che farà Bloomberg dopo gli endorsement ricevuti da Biden è l’interrogativo che si pone anche la rivista New York. Il reporter Gabriel Debenedetti sottolinea come sia da novembre che l’ex sindaco di New York dice a chiunque di scommettere tutto sul Super Tuesday. Tutto sembrava andare bene per lui, a partire dell’Iowa. Ma qualcosa non funziona più: il suo piano si è sempre basato sull’incapacità di sfondare di Biden e sul fatto che i l’ala moderata del partito inseguiva Sanders per fermarlo. Tutto è cambiato con la larga vittoria dell’ex vicepresidente nella Carolina del Sud.

La campagna di Bloomberg ha sempre spiegato di puntare sul calendario post Super Tuesday, indicando in particolare Stati come New York, New Jersey, Florida e Maryland. Una corsa lunga, possibile però soltanto in certe condizioni, cioè con un partito nelle difficoltà che abbiamo appena raccontato. 

CONVENTION IN BILICO

Ora, nel giorno del Super Tuesday, quindi, Bloomberg potrebbe guardare ancora più in avanti, alla contested convention, uno scenario su cui scommette anche Elizabeth Warren. Tanto che il suo staff soltanto domenica spiegava che neppure dopo il Super Tuesday nessun candidato avrà un percorso chiaro per raggiungere la maggioranza dei delegati. E perfino il team di Buttigieg stava pensando di rimanere in pista per complicare la vita a Sanders e puntare alla contested convention.

Così Bloomberg potrebbe rimanere in corsa anche dopo un Super Tuesday non entusiasmante. Dalla sua, spiega il New York, ha i finanziamenti. “Dopotutto”, nota la rivista, “i candidati di solito lasciano le primarie perché finiscono i soldi, non lo spazio politico”. Se gli altri, prendiamo il caso di Buttigieg, hanno problemi a convincere i finanziatori a fronte di mancate vittoria, Bloomberg non ha questo problema avendo deciso di mettere mano al suo enorme patrimonio.

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