Coca Cola in campo contro il coronavirus. La multinazionale americana ha infatti donato 1,3 milioni di euro alla Croce Rossa Italiana, che, coordinata dalla Protezione Civile, sta fornendo un sostegno fondamentale per debellare l’epidemia, ma anche offrendo i propri prodotti negli ospedali per esprimere vicinanza ad oltre 10mila operatori sanitari che ogni giorno fronteggiano l’emergenza in Italia.
Un contributo arrivato grazie al supporto di The Coca Cola Foundation, il braccio filantropico di Coca-Cola nel mondo che mette a disposizione un fondo dedicato alle emergenze, e di Coca-Cola in Italia con cui potranno essere acquistate ambulanze attrezzate, mezzi per l’assistenza personale, materiali per trasporto ad alto contenimento biologico, macchine e ciclomotori per assistere le persone a casa, acquisto di dispositivi medici per l’utilizzo da parte di medici e volontari, oltre che per uso ospedaliero. Inoltre, sarà possibile mettere in campo azioni aggiuntive di volontariato rivolte agli ospedali e a favore delle categorie più deboli durante le condizioni di emergenza.
“Ringraziamo Coca-Cola in Italia e The Coca-Cola Foundation per questo importante gesto di solidarietà a beneficio di tutto il Paese”, ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana. “Grazie alla generosa donazione potremo mettere in atto più servizi ed essere sempre più a supporto delle persone più fragili come gli anziani, gli immunodepressi, i soggetti in quarantena e di tutti i cittadini italiani che stanno vivendo un periodo di grande stress e difficoltà. Ci rende orgogliosi il fatto che una grande realtà come quella della Coca-Cola voglia supportare il lavoro dei nostri volontari”.
Come piccolo gesto di immediata vicinanza, Coca-Cola sta donando forniture di prodotto agli oltre 10mila operatori sanitari in tutta Italia che combattono senza sosta da oltre un mese. A livello regionale, poi, si sta concretizzando un ulteriore sostegno con la donazione di prodotto da parte dei dipendenti degli stabilimenti Coca-Cola Hbc Italia di Nogara (Vr), Marcianise (Ce), Rionero in Vulture (Pz), Oricola (Aq) e Lurisia (Cn) alle strutture sanitarie vicine alle fabbriche.