Un incidente nell’incidente. Nell’ennesima serata di attesa delle comunicazioni del presidente Giuseppe Conte da Palazzo Chigi, che ha annunciato un nuovo, più severo lockdown del Paese senza aver prima scritto nero su bianco né quali e quante attività dovranno mettere il lucchetto, né quando dovranno farlo, ci sono stati momenti di tensione fra l’Arma dei Carabinieri e un suo illustre ex componente.
Con un lungo sfogo su Facebook, il “Comandante Alfa”, nome in codice del fondatore dei Gis (Gruppo di intervento speciale), celebre reparto di élite dei Carabinieri e punta di lancia delle Forze speciali italiane, si è lanciato in un duro j’accuse del governo e delle istituzioni. “Dove siete tutti voi politici salvatori del popolo, dove siete nascosti, con i vostri sorrisi, i proclami e i video ipocriti e inopportuni. Dove sono le signore con le gambe accavallate che spopolavano in tv difendendo o attaccando a destra e a manca?”, ha scritto l’ex comandante.
Poi ha invocato la dichiarazione di uno Stato di guerra dalle pubbliche autorità: “Non chiamatela emergenza, questa è una guerra. Il nemico è subdolo, invisibile, sconosciuto”. Di qui l’invito alla messa in quarantena dell’intero Paese, senza esclusioni: “Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro Paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro senza che nessuno dei nostri governati ci abbia difesi”.
Poi l’affondo diretto all’inquilino di Palazzo Chigi: “Un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista e non con il tricolore per il quale tanto sangue è stato versato dai nostri padri mi strazia”. Neanche le Sardine sono state risparmiate: “Dove sono le sardine e i centri sociali sempre pronti a scendere in piazza contro e mai per?”.
La lettera, che è stata ampiamente rilanciata dall’Adnkronos, ha suscitato lo sdegno dell’Arma, che in serata ha fatto trapelare di voler prendere “provvedimenti nei confronti del militare che è in quiescenza da tempo”. Ma anche la politica è intervenuta a tracciare una linea contro quella che sembra a tutti gli effetti una dichiarazione eversiva. Lo ha fatto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Le parole di Alfa sono “gravissime e inaudite. Le condanno con tutta la forza, pur se pronunciate da chi è in congedo da anni”. Le forze armate, ha aggiunto, “sono presidio a servizio del Paese e delle sue istituzioni democratiche. Come anche in questa emergenza stanno dimostrando”.
E nel mirino della politica è finita la stessa Adnkronos diretta da Gian Marco Chiocci. Il dem Emanuele Fiano ha definito lo sfogo del militare in congedo “inaccettabile, sul filo dell’eversione”, e altrettanto “inaccettabile” la sua pubblicazione. Anche Enrico Borghi, collega del Pd e membro del Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), ha parlato di una scelta “molto grave” dell’agenzia stampa e sottolineato la pericolosità di un appello del genere in un momento così delicato per l’equilibrio democratico del Paese, “Qualcuno ha nostalgia del tintinnar di sciabole?”