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Londra copia Washington sui tassi. E la Bce?

Come la Fed la scorsa settimana, anche la Bank of England scende in campo contro il coronavirus e taglia di mezzo punto il costo del denaro. In una riunione straordinaria, proseguita fino a notte, la Banca centrale inglese ha comunicato di aver ridotto il bank rate da 0,75% a 0,25% e ha introdotto uno schema di finanziamento per sostenere prestiti a piccole imprese.

Obiettivo chiaro, chiarissimo: alleggerire il costo del denaro per facilitare i prestiti all’economia reale. Stessa mossa del governatore della Fed americana, Jerome Powell, che dopo mesi di scontro con Donald Trump, ha operato una sforbiciata di mezzo punto percentuale.

“Il Comitato di politica monetaria ha votato all’unanimità per ridurre il tasso bancario di 50 punti base allo 0,25%”, ha spiegato in una nota la Banca d’Inghilterra, emessa prima dell’avvio delle contrattazioni. La BoE ha spiegato che “a seguito dell’epidemia di Covid-19, i prezzi delle attività rischiose e delle materie prime sono diminuiti di molto e i rendimenti dei titoli di Stato hanno raggiunto minimi storici, coerentemente con un marcato deterioramento della propensione al rischio e delle prospettive di crescita globale e del Regno Unito”, aggiungendo che “gli indicatori dell’incertezza del mercato finanziario hanno raggiunto livelli estremi”.

Ora, dopo gli Stati Uniti, dopo la Grand Bretagna fresca di Brexit, l’Europa. Ovvero la Bce. Gli investitori guardano ora alla riunione della Bce di giovedì prossimo per capire se anche la banca centrale europea deciderà misure di sostegno ai Paesi dell’eurozona.

L’istituto di Francoforte ha già fatto sapere che “monitora da vicino gli sviluppi e le implicazioni sull’economia” del coronavirus ed è pronta ad adottare “misure appropriate e mirate, commisurate ai rischi”, se necessario. Non si sa al momento se si tratta di una sorta di bazooka di draghiana memoria. Ma gli analisti sono convinti che l’Eurotower non resterà a guardare. D’altronde, rispetto al 23 gennaio, data dell’ultima riunione del board, sembra passato un secolo: la situazione – sia a livello sanitario sia sul piano economico – appare profondamente mutata. Ma a differenza di Powell, il presidente Christine Lagarde ha margini di intervento più ridotti.

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