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Il Pil sottozero? Non ci sorprende, ma il coronavirus… Parla Blangiardo (Istat)

Il coronavirus non è uno scherzo. Però l’Italia di situazioni ben peggiori ne ha vissute e le ha sempre superate, pagando un prezzo. Sarà così anche per il coronavirus. Ne è convinto il presidente dell’Istat, Giancarlo Blangiardo, nel giorno in cui l’Istituto di statistica ha diffuso numeri che prospettano per il Paese un 2020 con un Pil sottozero. La nostra economia è in contrazione da molto tempo, ben prima che si manifestassero i primi sintomi del virus. E per il numero uno di via Cesare Balbo, non  l’impatto del virus nei prossimi mesi sarà violento. Ma alla fine, il Paese ne uscirà.

Presidente, partiamo dalle stime odierne. Pil acquisito nel 2020 a -0,2%. Non molto bene.

Diciamo subito che la cosa non ci ha sorpreso. Ce lo aspettavamo perché altri segnali erano già emersi, dal fatturato all’occupazione, una serie di indicatori macroeconomici ci aveva preparato a queste stime. Il finale dello scorso anno è stato difficile e ora ne abbiamo la conferma. Questo però apre delle incognite per il 2020, anche perché l’economia ha cominciato ad andare male quando non c’era ancora il coronavirus.

Tra qualche settimana dovremo fare i conti con gli effetti dell’epidemia…

Certamente questo fattore, parlo del coronavirus, aggrava ulteriormente la situazione, è chiaro che una certa tensione, per non dire preoccupazione, questi dati di oggi la danno, senza dubbio.

Blangiardo, se il nostro Pil ha iniziato a sprofondare prima del coronavirus, vuol dire che i problemi sono molti. E grossi. Sbaglio?

Sì, è così. Ma questo noi lo sapevamo, ce ne eravamo accorti. Il problema è che ci eravamo illusi di galleggiare e di stare addirittura un poco sopra la linea di galleggiamento. Ma ci siamo accorti di essere finiti sott’acqua. La prima spia è stata l’occupazione, che all’inizia ci faceva ben sperare ma poi le cose sono cambiate. Da adesso in poi, a causa del coronavirus, ci saranno conseguenze non certo trascurabili per la nostra economia.

Avete già una stima del possibile impatto? Lei parla di conseguenze non trascurabili…

In realtà dipende dalla velocità con cui il sistema reagisce. In questi giorni stiamo sperimentando lo smart working, scoprendo che è un canale che si può sviluppare anche in prospettiva, ahinoi. Dunque se l’emergenza rallenta e facciamo leva su strumenti moderni come lo smart working allora il sistema può farcela e gli effetti non essere così devastanti.

Presidente Blangiardo, dica la verità: il Pil, l’epidemia, i mercati, l’occupazione. Lei crede che il Paese ce la farà?

Guardi, il momento è difficile ma abbiamo dimostrato in passato di saperne venirne fuori. E credo che ci riusciremo anche questa volta. Io ricordo l’inflazione a due cifre e la gente che sparava per strada. Ce l’abbiamo fatta, sempre. E ce la faremo anche questa volta.

Ma quanto tempo ha l’Italia prima che il suo Pil cada troppo in basso? 

Difficile dare una risposta, non so cosa succederà e che situazione ci sarà quando andremo a fare i calcoli nei prossimi mesi.

Ci siamo dimenticati il problema della natalità. Nelle settimane scorse avete diffuso numeri allarmanti…

Se mancano le risorse per sostenere l’economia a causa della mancanza di crescita, non si sa cosa fare, figli compresi. Queste cose non avvengono purtroppo mai da sole, certamente una bassa natalità può contagiare altri segmenti dell’economia.



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