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Covid-19 e non solo. Ecco i nuovi intrighi alla Casa Bianca

Con la morte di due persone in Florida, è salito a 16 il numero dei decessi causati dal covid-19 negli Stati Uniti, dove il contrasto al contagio è ormai divenuto un tema della campagna elettorale. Donald Trump ha intanto annunciato l’ennesimo cambiamento nella sua amministrazione: fuori Mike Mulvaney, la cui sorte era segnata da quando fece ammissioni sul Kievgate, poi ritrattate, e dentro Mark Meadows, come nuovo capo dello staff della Casa Bianca. Mulvaney, il cui incarico era ad interim, si ritrova inviato per l’Irlanda del Nord: decisamente, non una promozione.

Sul coronavirus, Trump e anche l’amministrazione oscillano negli atteggiamenti e alternano momenti di preoccupazione e iniziative di contrasto a momenti rassicuranti e, soprattutto da parte del presidente, quasi negazionisti, dando credito alle teorie complottistiche. I candidati democratici, dal canto loro, criticano il presidente e l’amministrazione, ma non hanno finora elaborato e presentato loro posizioni e loro proposte di contenimento del contagio.

Gioca un ruolo nella campagna pure l’impatto del coronavirus sull’economia: una frenata mondiale e le sue ripercussioni sugli Stati Uniti possono infatti togliere a Trump la carta della crescita, che è quella migliore che lui ha in mano per la sua rielezione.

Rimasti praticamente soli in corsa – a Tulsi Gabbard, non bada nessuno, Joe Biden e Bernie Sanders si preparano ai mini Super Martedì del 10 e 17 marzo: sulle ali del successo del 3 marzo, Biden vola nei sondaggi nel Sud e in Florida – 219 delegati – e nei Grandi Laghi.

In Florida, secondo un sondaggio dell’istituto St. Pete Poll, Biden sarebbe in vantaggio di ben 49 punti, 61% a 12% di Sanders – un altro rilevamento lo dà avanti “solo” di 26 punti -. Nell’Illinois, l’ex vice di Barack Obama incassa l’endorsement del senatore dello Stato Dick Durbin, numero due dei democratici in Senato, e della sindaca di Chicago Lori Lightfoot – pure la sindaca di Seattle, Jenny Durkan, l’appoggia -.

Per cacciare Mulvaney, Trump ha atteso che la polvere del Kievgate e dell’impeachment si posasse. Al posto del funzionario, un suo alleato e suo strenuo difensore nell’istruzione dell’impeachment alla Camera: l’insediamento di Meadows, un deputato della North Carolina, è parallelo al ritorno alla Casa Bianca di Hope Hicks, giovane e brillante, ex direttore della comunicazione, che lavorerà da lunedì con il genero e consigliere di Trump, Jared Kushner, responsabile della campagna. Trump chiama a raccolta i fedelissimi, in vista delle elezioni.

Mulvaney era stato nominato capo dello staff ad interim della Casa Bianca, dopo l’uscita a fine 2018 di John Kelly. Meadows è il quarto capo dello staff dell’era Trump’, dopo Reince Priebus, Kelly e Mulvaney: l’incarico più ballerino, insieme a quello di consigliere per la Sicurezza nazionale.

Usa2020

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